Questa mattina di fronte al muro del lager di Bolzano è stata scoperta la targa in memoria dei Sinti sterminati durante il periodo nazifascista. Alla cerimonia hanno partecipato i rappresentanti delle diverse comunità sinte del Trentino Alto Adige, guidate dal Presidente dell’associazione Nevo Drom, Radames Gabrielli. Presenti anche rappresentanti dell'associazione Sucar Drom e Sinti Italiani di Vicenza.
Il Sindaco di Bolzano ha aperto la cerimonia con parole toccanti che rendono giustizia ad anni di oblio per i tanti Sinti e Rom sterminati dalla furia razzista. Presenti anche diversi esponenti della Giunta Comunale e della Giunta provinciale di Bolzano.
Radames Gabrielli subito dopo il Sindaco ha ricordato che mentre la Germania da lungo tempo sta facendo i conti con la propria storia, l’Italia quei conti non li ha ancora fatti. Tant’è che ancora nel 2000, quando è stata Istituita la "Giornata della Memoria" con la Legge 211, non si fa menzione delle vittime Sinti e Rom.
Bolzano però si distingue rispetto al resto d'Italia. Infatti, la sensibilità della sua giunta comunale e del sindaco in testa, ha permesso che venga oggi scoperta in questo luogo simbolo della deportazione una targa commemorativa per tutti i Sinti che sono periti durante l’olocausto.
Questo è un evento di grande importanza simbolica per tutti i Sinti d’Italia, e in particolar modo per i Sinti del Trentino Alto Adige. Una targa commemorativa davanti al lager di Bolzano, dove anche molti Sinti, oltre a tanti altri deportati sono passati per essere destinati ai campi di sterminio sparsi in Europa, verso l'ignoto. Oggi purtroppo sappiamo che la maggior parte di loro non ha mai fatto ritorno da quel lungo viaggio.
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