Domani 27 maggio 2009, alle ore 11.00, sarà scoperta la targa commemorativa in memoria dei Sinti vittime dell’olocausto, presso il muro del lager di Via Resia. L’iniziativa è stata promossa dall’associazione Nevo Drom.
Questo sarà un evento di grande importanza simbolica per tutti i Sinti d’Italia, e in particolar modo per i Sinti del Trentino Alto Adige. Una targa commemorativa davanti al lager di Bolzano, dove anche molti Sinti, oltre a tanti altri deportati sono passati per essere destinati ai campi di sterminio sparsi in Europa, verso l'ignoto. Oggi purtroppo sappiamo che la maggior parte di loro non ha mai fatto ritorno da quel lungo viaggio.
La Germania da lungo tempo sta facendo i conti con la propria storia, quella più nera, quella delle deportazioni e dei campi di sterminio. Ma nonostante questo, persino nei grandi processi contro i crimini nazisti, come quello di Norimberga, non c'è menzione delle oltre 500.000 persone rom e sinte deportate, torturate e sterminate nelle camere a gas. Ci sono voluti parecchi anni prima che tra le altre vittime venisse riconosciuto anche lo sterminio di oltre la metà dell'intera popolazione europea di Sinti e Rom. Infatti solo all'inizio degli anni '80 il Governo tedesco riconobbe ufficialmente che durante il nazismo i Sinti e i Rom avevano subito una persecuzione su base razziale. A testimoniare questo riconoscimento da alcuni mesi a Berlino è in costruzione un monumento che costerà al Governo tedesco la somma di due milioni di euro e sorgerà di fronte il Reichstag, la sede della camera bassa del parlamento.
In Italia i conti con la storia di quegli anni non sono ancora stati fatti fino in fondo. Non del tutto. Basti pensare che ancora nel 2000, quando è stata Istituita la "Giornata della Memoria" con la Legge 211, non si fa menzione delle vittime sinte e rom.
Bolzano però si distingue rispetto al resto d'Italia. Infatti, la sensibilità della sua giunta comunale e del sindaco in testa, ha permesso che venga depositata una targa commemorativa per tutti i Sinti che sono periti durante il genocidio. Alla cerimonia parteciperà anche il Vice Presidente della Provincia di Bolzano che ha riconosciuto le ragioni dell’iniziativa, dopo l’incontro con Radames Gabrielli, Presidente dell’associazione Nevo Drom.
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