sabato 23 maggio 2009

Immigrati, le vittorie negate

All’opposizione di sinistra piace perdere, manifesta un certo gusto per la sconfitta. Basti considerare l’insieme delle misure su sicurezza e immigrazione, messe in cantiere dal governo. Rispetto alle proposte iniziali, l’opposizione ha incassato un sacco di vittorie, ma non le dichiara. Cito quelle più evidenti. Sull’iniziativa di schedare i bambini Rom prendendo le impronte digitali, il governo è stato costretto a una repentina marcia indietro. Quanto alla misura bandiera, il reato d’immigrazione clandestina, la sanzione che prevedeva inizialmente il carcere è stata declassata ad ammenda pecuniaria.
Ma le due principali vittorie sono quelle che riguardano l’eliminazione sia dei medici sia dei presidi «spia». Il governo aveva previsto di abrogare il divieto imposto al personale sanitario di denunciare gli utenti irregolari, un divieto introdotto dalla legge Turco-Napolitano e ribadito dalla Bossi-Fini. Ma le resistenze incontrate in Parlamento e nella società civile hanno bloccato il rischio delazione nella Sanità pubblica.
Lo stesso è avvenuto per l’istruzione. Il reato d’immigrazione irregolare, unitamente all’obbligo di presentare documenti di soggiorno validi per accedere ai servizi pubblici avrebbero potuto produrre «presidi spia», ma nella versione approvata dalla Camera è stato specificato che questi documenti non sono necessari per l’iscrizione alla scuola dell’obbligo. Restava il dubbio che mamme irregolari non potessero riconoscere i propri figli e che i figli sarebbero stati addirittura adottabili. Ma le madri che siano in grado di presentare un qualunque documento d’identità hanno diritto a un permesso che copre il tempo della gravidanza e i sei mesi successivi. Si aggiunga che secondo la Corte Costituzionale tale permesso va esteso anche ai padri.
Infine, il sottosegretario all’Interno Mantovano ha specificato che l’assenza del requisito di soggiorno regolare non può determinare l’impossibilità di compiere atti necessari a tutelare l’interesse dei bambini, e tale è la dichiarazione di nascita.
Non sappiamo però cosa avverrà di fatto. Non sappiamo se il timore generato dall’annuncio di norme poi ritirate produrrà comunque effetti dolorosi: se scoraggerà la frequenza scolastica dei bambini, se spingerà le madri a non partorire in strutture pubbliche sicure o addirittura a ricorrere all’aborto clandestino, se indurrà malati anche gravi a non farsi curare. Un suggerimento: invece di lamentare solo sconfitte, l’opposizione potrebbe cominciare a proclamare qualche vittoria. Questo, oltre a giovare alla propria autostima, contribuirebbe ad attenuare le paure degli immigrati irregolari e a evitare le temibili conseguenze che dalle paure possono derivare. di Giovanna Zincone, continua a leggere…

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