martedì 2 giugno 2009

Olimpio "Mauso" Cari: pittore, poeta e scultore sinto

Olimpio "Mauso" Cari, è un artista completo. Oltre ad essere autore di numerose poesie sugli aspetti tradizionali della vita dei Sinti Estrakaria, scrive anche i testi delle canzoni che egli stesso mette in musica e da alcuni anni ha iniziato a cimentarsi nella scultura restituendo a legni "morti", trovati in laghi, fiumi e mari, una nuova anima e vita. Inoltre si dedica da sempre alla pittura, realizzando quadri che hanno ottenuto il plauso di critici e pubblico.
Olimpio Cari ha cominciato a dipingere nel 1985, quando dopo una visita alla tomba di Marc Chagall, a Saint-Paul-de-Vence in Provenza, sentì un richiamo alla pittura. Fin dall'inizio si dedicò alla tecnica tradizionale della pittura su vetro, giungendo presto ad uno stile proprio, molto originale.
Il tema fondamentale della sua ricerca pittorica, si snoda attorno al senso della città come rete di rapporti e di relazioni dai quali il sinto si sente in buona parte escluso. La sua pittura, influenzata da Chagall, riprende il segno dolce e materno, il colore caldo e intimistico.
Ma quelli di Olimpio Cari sono anche dipinti pieni di colori e di ori, con forme orientaleggianti, che sembrano espressione della memoria storica del popolo sinto, della loro origine indiana e del loro lungo cammino, attraverso i paesi orientali, fino in Europa.
E se è stato detto che dopo Auschwitz non si sarebbe più potuto fare della poesia, Olimpio Cari, appartenente ad un popolo vittima dell'Olocausto, dimostra con la sua pittura che i sogni sono ancora possibili.
Dopo la prima mostra, tenuta nel 1987 a Pergine Valsugana, nel Trentino, ha esposto, tra l'altro, in Italia ad Arco Tn, Belluno, Brunico Bz, Caerano di San Marco Tv, Levico Terme Tn, Montepulciano Si, Roma, Rovereto Tn, Senigallia An, Torrecuso Bn, Venezia e Trento, in Austria a Bärnbach, Bregenz, Graz, Innsbruck, Klagenfurt, Kufstein, Stadtschlaining e Vienna, in Francia a Cluny, Saintes-Maries-de-la-Mer e Strasburgo, in Slovacchia a Bratislava, in Svizzera a Bergün, Savognin e St. Moritz, in Ungheria a Budapest.
Ha pubblicato il libro "Appunti di viaggio. Tracce di un'infanzia zingara" (edito nel 2005 anche in lingua tedesca, presso una casa editrice di Vienna, con il titolo di "Unterwegs. Spuren einer Zigeunerkindheit") che comprende racconti con i ricordi della sua infanzia, poesie e fotografie. Vive e lavora a Pergine Valsugana (Trento), per contatti telefono 0461 510414.

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