E' stato firmato il 25 giugno scorso a Bologna il primo accordo operativo tra l'UNAR, Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali, e il Centro creato dalla Regione Emilia-Romagna per prevenire e contrastare le discriminazioni.
L'iniziativa - promossa dal Dipartimento per le Pari Opportunità e dall'assessorato Promozione politiche sociali, cui fa capo il Centro regionale - nasce dalla comune volontà di favorire il superamento di atteggiamenti e comportamenti non paritari ai danni di persone o gruppi, a causa della loro origine etnica, religione, convinzioni personali, genere, orientamento sessuale, età, disabilità, e di promuovere in generale la diffusione di una cultura del rispetto delle differenze, così come indicato dal Trattato di Amsterdam e successivamente stabilito dalle Direttive europee 43 e 78 del 2000.
Il Centro regionale, attualmente composto da 144 punti antidiscriminazione in rete tra loro che rappresentano una valorizzazione di sportelli e risorse già attive, possa anche attraverso questa collaborazione con l'Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali diventare un punto di riferimento per altre Regioni italiane.
A ormai cinque anni dalla sua istituzione, "la nuova sfida per l'UNAR - sottolinea il direttore generale Massimiliano Monnanni - è l'implementazione del servizio di call center e la progressiva costituzione di una rete nazionale di antenne territoriali per la rilevazione e la presa in carico dei fenomeni di discriminazione razziale, mediante l'opportuna definizione di protocolli di intesa e accordi operativi con Regioni ed enti locali. In quest'ottica - prosegue Monnanni - l'accordo con l'Emilia-Romagna assume un valore di forte innovatività. Riteniamo di fondamentale importanza riproporre e sistematizzare la sperimentazione in essere con l'Emilia-Romagna in altri contesti regionali e provinciali, al fine di coinvolgere in modo strutturato non solo i livelli istituzionali ma anche e soprattutto il tessuto associativo già esistente, fornendogli ogni necessario supporto in ambito formativo, legale e consulenziale".
L'accordo operativo, che ha durata triennale e che verrà sottoposto a una costante valutazione, regolerà i rapporti e le collaborazioni tra UNAR e Centro regionale contro le discriminazioni, andando a interessare i compiti istituzionali dei due organismi. Prevista anche la promozione annuale di iniziative di informazione e sensibilizzazione per prevenire i fenomeni di discriminazione, con particolare attenzione al mondo sportivo, giovanile e alla scuola, e la partecipazione a bandi e programmi europei.
Fondamentale anche la collaborazione sulle segnalazioni di discriminazione a partire da un comune sistema di monitoraggio e di gestione dei casi fino ad arrivare a un confronto costante tra gli operatori del Centro regionale e dell'UNAR per trovare le soluzioni più idonee alla risoluzione positiva dei casi, utilizzando prioritariamente iniziative di mediazione tra le parti e di ricomposizione dei conflitti.
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