giovedì 2 luglio 2009

L’Arci discrimina i Sinti?

Per due anni l’ARCI ha sempre offerto uno spazio alla federazione “Rom e Sinti Insieme” al Meeting Antirazzista di Cecina. Tant’è che la linea politica della federazione è sempre stata lanciata proprio da Cecina. E anche quest’anno nel programma, pubblicato il 23 giugno 2009 (rimosso ieri), alla federazione era offerto uno spazio per discutere e per proporre soluzioni ai rappresentanti delle Istituzioni.
Ma improvvisamente l’altro ieri (dopo una settimana in cui i responsabili si negavano al telefono) abbiamo ricevuto un programma stravolto, dove la federazione Rom e Sinti Insieme non figura più tra gli invitati del Meeting. E non figurava come invitata nemmeno una delle undici associazioni che compongono la stessa federazione. Il titolo dell’incontro previsto era: Politiche Rom. Alla richiesta di spiegazioni Roberto Ermanni ha accampato delle scuse che per decenza è meglio non analizzare e ha assicurato che avrebbe cercato di inserire anche la federazione.
Oggi arriva un nuovo programma, dove improvvisamente compaiono i Sinti nel titolo (prima proprio non esistevano) e compare nel programma un intervento di Yuri Del Bar, come Sucar Drom. Della federazione Rom e Sinti Insieme ancora nessuna traccia.
La federazione sicuramente interverrà nei modi e nei tempi che saranno ritenuti opportuni dal suo Consiglio direttivo, ma il sottoscritto, a nome di Sucar Drom, vuole capire se ci troviamo di fronte a una forma di discriminazione o a una forma di disonestà intellettuale da parte di chi organizza il Meeting di Cecina.

Per molti, ma non per tutti, è chiaro che l’ex Presidente della federazione, Nazzareno Guarnieri, ha fondato una nuova federazione che raggruppa alcune associazioni rom anche se non si capisce quali siano. Le ragioni che avrebbero decretato il bisogno di rompere l’unità costruita con tanta fatica, per quanto è stato reso noto, sono essenzialmente due:
1) i Sinti sono uno dei tanti sottogruppi dei “Rom” e quindi non ha senso una federazione “Rom e Sinti Insieme”,
2) la partecipazione deve essere solo per i “Rom qualificati”, gli altri è meglio che prima si formino.
Non intendo certo dilungarmi a spiegare i tanti perché che mi portano a dire che queste posizioni sono errate. Ma in molti sanno che queste posizioni sono il frutto di una sudditanza intellettuale e politica a posizioni elaborate negli Anni Settanta da chi non è riuscito ne a livello italiano (Opera Nomadi e non solo) ne a livello europeo (International Romanì Union e non solo) dare risposte ai tanti problemi con cui si confrontano Sinti, Kalé, Romanichals, Manouche e Rom ogni giorno. E penso che questo fallimento sia sotto gli occhi di tutti.
Sono quindi subito apparsi in un qualche modo strani se non pretestuosi i motivi che hanno portato a costituire una nuova associazione ma nessuno, fino ad ora, ha voluto intervenire perché nell’attuale situazione italiana c’è ben altro da fare.
In questo contesto si inserisce l’ARCI Toscana con il Meeting Antirazzista che si terrà tra pochi giorni. I responsabili del meeting per l’Arci sono Roberto Ermanni e Demir Mustafa, quest’ultimo anche Presidente dell’associazione Amalipé Romanò. Queste due persone affermano che non vogliono alimentare ulteriori divisioni ma di fatto hanno prima sposato le idee vetuste e fallimentari riproposte oggi dalla federazione Romanì. E conseguentemente hanno escluso la federazione “Rom e Sinti Insieme” che propone un modello di partecipazione diffusa per i Sinti e Rom.
Ora mi chiedo: la loro è disonestà intellettuale o è una forma di discriminazione?
Nelle agitate consultazioni delle ultime ore, per qualcuno di noi è sembrata emergere una certa disonestà intellettuale perché nelle due versioni del programma pervenute, ad esempio Ermanni in un primo momento si è definito “referente rom – coordinamento immigrazione ARCI” e poi ha cambiato in “referente rom e sinti – coordinamento immigrazione ARCI”. Improvvisamente è comparsa la parola “sinti”, com’è comparsa improvvisamente anche nel titolo dell’incontro. E mentre al telefono affermava che il programma era ancora in bozza, nella mail che accompagnava la prima versione, c’era scritto: “ciao, vi prego di aiutarmi con la massima diffusione. vi chiedo il massimo sforzo di diffusione anche per il ritado endemico del programma meeting.. a prestissimo roberto ermanni”. Insomma non era una bozza.
Ma quello che ha colpito è l’esclusione di tutti i leader sinti. Davvero strano. E questa è sembrata non una forma di disonestà intellettuale ma una forma di esclusione che facilmente può essere vista come una forma di discriminazione. Di certo anche altri sapevano in questi giorni ma non hanno detto nulla, visto che compaiono sul programma e quindi non potranno certo dire che lavorano per l’unità delle organizzazioni sinte e rom. Sarebbe una patetica bugia.
Ognuno si potrà fare una sua idea, il sottoscritto di fatto pensa che non si tratti ne di discriminazione ne disonestà intellettuale. Siamo di fronte semplicemente a dei dilettanti...
Rimane l’amarezza perché probabilmente si è persa un’occasione di confronto tra le diverse esperienze di superamento dei “campi nomadi” che avrebbe potuto arricchire tutti. Ma forse si è preferito avere un unico pensiero, avvallato da “esperti” stranieri che naturalmente non potranno offrire nulla al dibattito, perché la politica abitativa dei “campi nomadi” è, per fortuna, solo italiana. di Carlo Berini

p.s.
mi preme anche fare due domande all’Arci nazionale. La prima: perché non è un Sinto o un Rom il responsabile dell’Arci nazionale?. La seconda: perché la questione sinta e rom finisce nell'ambito dell’immigrazione, quando la stragrande maggioranza dei Sinti e dei Rom sono Cittadini italiani?

2 commenti:

Giancarlo ha detto...

hehehehe... concordo! Dilettanti.
Ma a Guarnieri chi lo ha formato?
mmm... scuola Converso.

Hidden Side ha detto...

francamente sono costernato