Hanno gli occhi sgranati sull'orrore, sui resti delle camera a gas del campo di sterminio di Birkenau i 243 studenti romani giunti ieri in Polonia per il 'viaggio nella memoria' organizzato dal Comune e dalla Comunitià ebraica di Roma. Fotografano, ascoltano i racconti dei sopravvissuti, prendono appunti.
Tra loro ci sono anche due rom e un giovane islamico. Davanti alle macerie del krematorium II dove centinaia di migliaia di persone hanno trovato la morte, i ragazzi hanno sentito i racconti di Sami Modiano e delle sorelle Bucci che in questo campo hanno trascorso mesi di prigionia e perso i parenti più stretti.
Al termine di una preghiera collettiva per ricordare i caduti, l'assessore alle politiche educative Laura Marsilio, ha deposto una corona di fiori sul luogo del martirio, portata dalla squadra d'onore dei vigili urbani che hanno anche esposto il gonfalone del Campidoglio.
"Mentre i sopravvissuti parlavano immaginavo nella mente i loro racconti - ha detto Junita, 16 anni, un rom allievo dell'Istituto 'Gioberti' di Trastevere -. Sono rimasto senza parole e ho provato dolore". In questo campo molti Rom e Sinti sono stati eliminati dalla furia nazista, e Junita sui resti delle baracche dove le persone della sua etnia erano tenute prigioniere ha deposto una pietra con una frase di ricordo.
"Dalle foto che abbiamo visto su internet il campo ce lo immaginavamo così - dicono Jacopo e Giulia 16 anni, studenti del quartiere Quarto Miglio -. Ci ha impressionato la forza con la quale gli anziani testimoni tramandano a noi giovani quello che hanno vissuto, perchè l'orrore dell'olocausto non si ripeta".
Anche per Karim, musulmano, 17 anni, dell'Istituto tecnico industriale 'Bernini', quella di oggi è stata una giornata indimenticabile: "ascoltare i sopravvissuti è stata un'esperienza appassionante, ti fa riflettere".
Nel pomeriggio gli studenti visiteranno con il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, il campo di Auschwitz che dista da Birkenau solo pochi chilometri. da AGI
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