Ora è solo questione di giorni. E i tempi li deciderà il Comune, dopo che il vertice in Prefettura con il sindaco Massimo Cacciari e la presidente della Provincia Francesca Zaccariotto ha di fatto sancito il via libera al trasferimento della comunità sinti dall’altra parte di via Martiri della Libertà, nei 38 alloggi da 38 metri quadrati ciascuno realizzati dal Comune.
La stessa Zaccariotto, davanti al prefetto Michele Lepri Gallerano, ha annunciato che in seguito alla sentenza del Consiglio di Stato l’allacciamento dell’energia elettrica - bloccato alcune settimane fa - è un atto dovuto. Ma la Provincia non demorde: la sentenza che riconosce la natura di "campo nomadi" del complesso, fa «chiarezza rispetto alla confusione sin qui creata ad arte dal Comune di Venezia».
In sostanza, il Villaggio sinti dovrebbe avere per la Provincia natura provvisoria, vanificando le finalità di integrazione volute dal Comune. Ma dato che si tratta di abitazioni in muratura, Ca’ Corner intende comunque verificare «la legittimità del campo secondo il dettato delle norme urbanistiche» - che prevedono uno standard minimo di 45 metri quadrati - e dello stesso Ptcp, il piano territoriale varato dalla giunta Zoggia che non prevede campi sosta.
Per questo la Zaccariotto ha invitato Cacciari «a non inserire i cittadini italiani di cultura sinti residenti nel Comune fino ad adeguamento della struttura e a rispettare la sentenza del Consiglio di Stato» che prevede la provvisorietà della struttura.
Raccomandazione che il Comune non pare intenzionato a seguire: «Gli inviti si fanno ma si possono anche declinare - ribatte l’assessore alle Politiche sociali Sandro Simionato (in foto)- Noi proseguiamo il percorso amministrativo avviato e procederemo con il trasloco quando lo riterremo».
Dello stesso tenore le dichiarazioni di Cacciari all’uscita da Ca’ Corner: «Cosa c’entra la Provincia o la Prefettura - ha detto - c’è una sentenza del Consiglio di Stato che parla. Il trasferimento è una decisione che spetta al Comune».
Ca’ Farsetti, a questo punto, dovrà solo attendere che l’Enel proceda alla posa dei cavi che porteranno l’energia alla cabina elettrica posta all’interno del Villaggio sinti, che a sua volta distribuirà la corrente agli alloggi. Poi potrà emettere l’ordinanza di sgombero del vecchio campo (provvisorio da decenni) con il trasferimento nel nuovo complesso. Qui, di concerto con la Prefettura, dovranno essere definiti gli standard minimi di abitabilità reclamati dalla Provincia con gli eventuali adeguamenti richiesti. di Alberto Francesconi
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