Mercoledì 27 gennaio, History Channel dedica una prima serata alla rocambolesca vicenda di un Rom italiano (guarda il trailer...).
Prima serata dedicata a una storia a dir poco incredibile, quella che ci aspetta il 27 gennaio su History Channel. Protagonista del documentario, prodotto da Fabulafilm e diretto da Paolo Santoni, è Giuseppe Levakovich, detto Tzigari, Rom italiano che prima diviene fascista, sfuggendo così alla deportazione a opera dei tedeschi, e passa poi a combattere nella Resistenza, militando nella brigata “Osoppo” agli ordini del Comandante Lupo.
La vicenda personale, che così bene si presta a un racconto cinematografico, è l'occasione per sfogliare le pagine inedite della storia dei Rom italiano a cavallo tra le due guerre mondiali, alle prese con la persecuzione razziale fascista prima e, in un ruolo attivo, nella guerra d'opposizione al regime. Poco si parla difatti, e ancor meno si sa, di quel mezzo milione di Rom e Sinti uccisi in Europa nell'arco di un solo quinquennio (1940-45), senza contare le migliaia di Rom e Sinti italiani internati nei campi istituiti dal regime fascista che, contrariamente a quanto si tende a credere, fu autonomamente attivo nel perseguire etnie "diverse", indipendentemente dall'esempio tedesco.
Contribuisce forse all'oblio la tradizione culturale dei Rom e dei Sinti, che rifugge dalla memoria scritta considerandola una sorta di atto sacrilego, soprattutto quando si sceglie di ricordare le sofferenze patite. Ma, negli anni Settanta, Tzigari sceglie d'infrangere il tabù e raccontare cosa lui e il suo popolo avessero subito.
A distanza di decenni, c'è chi ha deciso di seguire il suo esempio, attivandosi perchè l'umanità non dimentichi quanto accaduto. Così, la comunità sinta e rom di Udine ha preso parte alla ricostruzione e alla messa in scena delle vicende storiche raccontate, alcune delle quali toccano da vicino gli "attori": difatti, del gruppo fanno parte anche parenti diretti di Tzigari e coloro che sono sopravvissuti ai campi di concentramento, facendo ritorno da Gonars e Tossicia. Tra di loro: Andrea Levakovich, nipote di Tzigari; Benito Braidic, ex internato a Tossicia, Adamo Rainard, figlio di un sinto tedesco perseguitato dai nazisti nonché nipote del grande chitarrista jazz Django Reinhardt.
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