lunedì 7 febbraio 2011

Roma, ennesima tragedia scuote la Capitale

Mercoledì lutto cittadino nella Capitale per i quattro fratellini morti nell'incendio domenica sera. La procura di Roma ha aperto un fascicolo contro ignoti. Alemanno: tendepoli per smantellare le 'baracche della morte'. Il capo dello Stato dai familiari (in foto). Esposto del Codacons contro il sindaco.
"Chiederemo al governo 30 milioni di euro per completare il piano nomadi". E' la richiesta arrivata al termine del vertice in Prefettura dal sindaco di Roma Gianni Alemanno e dal prefetto Giuseppe Pecoraro dopo la tragica morte di Sebastian, Patrizia, Fernando e Raul, i quattro fratellini carbonizzati nell'incendio che si è sviluppato domenica in una baraccopoli in via Appia Nuova, nella borgata romana di Tor Fiscale alla periferia Sud della capitale.
I corpi dei piccoli, tra i 4 e gli 11 anni, sono stati trovati all'interno di un'unica baracca abusiva. ''Siamo determinati a chiudere entro l'anno il piano nomadi'', ha assicurato da parte sua il prefetto Pecoraro. ''A breve partiremo con gli sgomberi dei microcampi abusivi - ha aggiunto - sul campo della Barbuta i lavori sono già partiti dopo lo sblocco del 26 gennaio. Una nuova area inoltre è stata individuata nel XVI municipio''.
Il sindaco di Roma ha sottolineato: ''Non possiamo permettere che la gente continui a vivere in baracche di plastica''. Il primo cittadino annuncia l'intenzione di chiedere ''alla Protezione civile di costruire delle tendopoli per sbaraccare i microcampi abusivi e le 'baracche della morte'". "Saranno tendopoli sicure e controllate: dobbiamo fare in modo che non ci siano più microcampi abusivi'' e ''chiederemo di utilizzare le caserme dismesse". Grande attenzione ''durante gli sgomberi dei microcampi - ha assicurato - verrà riservata ai minori. Se ci sarà un rifiuto delle famiglie a garantire i livelli di assistenza adeguata, chiederemo al Tribunale che ci sia la possibilità di dare in affidamento i minori''.
Nel pomeriggio, poi, il capo dello Stato Giorgio Napolitano ha reso omaggio, nell'obitorio dell'Istituto di medicina legale, alle piccole vittime rom del rogo. All'interno, dove è stato salutato dal sindaco, il presidente Napolitano si è intrattenuto una ventina di minuti, incontrando anche i familiari dei quattro bambini rom periti nell'incendio. "E' stata una tragedia che pesa dolorosamente su ciascuno di noi - ha detto il capo dello Stato - e che ci rende ancor più convinti della necessità di non lasciare esposte a ogni rischio comunità che da accampamenti di fortuna, degradati e insicuri, debbono essere tempestivamente ricollocate in alloggi stabili e dignitosi". "Le autorità locali e nazionali non possono non sentirsi impegnate ancor più fortemente a dare soluzione a un problema così grave in termini umani e civili", ha affermato il capo dello Stato. "Ai genitori e alla superstite sorella dei 4 bambini Rom - ha concluso - orrendamente periti nel rogo del precario rifugio in cui vivevano, ho voluto esprimere il sentimento di umana solidarietà che con me oggi provano tutti i romani e gli italiani".

Napolitano ''ci ha chiesto - ha poi riferito Alemanno - di esprimere il massimo impegno per trovare risposte, superando tutti i vincoli e i blocchi che ci sono stati fino ad adesso. Ci ha chiesto di accelerare al massimo il piano nomadi, per evitare che avvengano ancora fatti di questo genere". Quindi Alemanno fa sapere: "Abbiamo indetto il lutto cittadino per mercoledì prossimo, giorno in cui le salme dei bimbi rom rientreranno in Romania".
E' stata avviata, intanto, l'l'indagine per accertare le cause dell'incendio. Lo hanno riferito all'ADNKRONOS i Vigili del fuoco precisando che ancora non è confermata ma l'ipotesi più accreditata è quella che le fiamme siano partite dal braciere acceso per scaldarsi.
Se per il presidente della Regione Lazio Renata Polverini ''la responsabilità è di tutti'' (''quando muoiono quattro bambini, il colpevole non può essere uno solo''), il settimanale cattolico 'Famiglia cristiana' sottolinea che il sindaco di Roma ''annuncia che chiederà 'urlando' al Governo di assegnare poteri speciali al Prefetto per realizzare finalmente tutti gli insediamenti organizzati. Peccato che le urla del sindaco debbano arrivare dopo il pianto straziato di una madre''.
Di ''grande tragedia'' e di ''vergogna di una città come Roma dove ancora nel 2011 si può morire bruciati in baracca'' ha parlato Paolo Ciani, responsabile settore Rom e Sinti della Comunità di Sant'Egidio, mentre per mons. Giancarlo Perego, direttore generale della Fondazione Migrante, i 4 bimbi ''sono morti a causa del freddo, della mancanza dell'acqua e per il disinteresse prima ancora che per le fiamme''. La Comunità di Sant'Egidio ha organizzato una veglia di preghiera per mercoledì a Roma, alle 17.30, a Santa Maria in Trastevere.
Dopo la tragedia, "il Codacons ha depositato questa mattina un esposto contro il sindaco di Roma''. ''Nell'esposto si chiede di verificare eventuali responsabilità del Comune alla luce del possibile concorso in omicidio colposo o concorso in strage'', fa sapere l'associazione in una nota. da ADNKRONOS

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Purtroppo si ripete la tragedia consumatasi qualche anno fa in una baracca sorta abusivamente sotto un ponte nei pressi di Livorno. Anche in quell'occasione morirono carbonizzati tre bambini. Il lutto cittadino è un atto di civiltà, di rispetto per chi purtroppo non c'è più. Speriamo che si prenda coscienza della situazione in cui riversano tante famiglie Rom e che vengano abbattute barriere mentali e architettoniche.

Beatrice

Anonimo ha detto...

Salve Io apprezzato questo lavoro nel tuo blog si sta facendo un bel lavoro molto semplice!:)
scusa mio cattivo italiano
arrive detche