Dopo l’incontro di martedì scorso con il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, e l’assessore alla sicurezza, Marco Granelli, sabato 2 luglio alle ore 11.30 nella sala stampa di palazzo Marino la CONSULTA ROM E SINTI DI MILANO si presenta alla Città.
Per la prima volta da decenni rappresentanti rom e sinti dei campi regolari e irregolari di Milano si sono riuniti intorno a un tavolo per propria iniziativa con le proprie differenze e hanno costituito un proprio organismo di coordinamento per affrontare i problemi delle comunità presenti sul territorio milanese. Un segnale straordinario che si accompagna alla certezza che con la nuova amministrazione e l’uscita di scena di De Corato, che aveva fatto dei suoi 540 sgomberi un trofeo personale, si è conclusa una politica che non aveva sortito nessun risultato se non costi sociali altissimi e un grande dispendio di denaro pubblico.
La nuova giunta è stata eletta anche con il voto di rom e sinti che con questa scelta hanno espresso la certezza che solo il riconoscimento della loro dignità di cittadini e il diritto di non essere esclusi dalle scelte che li riguardano porrà termine alla cosiddetta “emergenza rom”.
I rom e i sinti di Milano hanno accolto con grande soddisfazione la disponibilità del sindaco e dell’assessore alla sicurezza e altrettanta soddisfazione esprimono per la disponibilità dell’assessore alle politiche sociali, Pierfrancesco Majorino, che incontreranno lunedì prossimo. Queste disponibilità e la volontà di rom e sinti di essere interlocutori e protagonisti del proprio destino con le proprie facce e le proprie voci, alla stregua di qualunque altra comunità, aprono la strada alla soluzione dei problemi che in questi ultimi 5 anni non si sono voluti affrontare preferendo fomentare la caccia allo “zingaro” per raccogliere i voti della paura nei confronti di una popolazione pacifica e numericamente irrilevante (sono circa 2000, di cui 800 irregolari, i rom e i sinti nel Comune secondo il censimento del prefetto) facendo crescere pregiudizi, discriminazione e sentimenti razzisti.
Come interlocutori dell’amministrazione e delle associazioni i rom e sinti della Consulta indicano tre problemi dai quali partire per una costruttiva collaborazione:
1. la sospensione degli sgomberi senza soluzioni e senza assistenza che hanno tormentato decine di famiglie, costrette a spostarsi da un posto all’altro in condizioni di sempre ulteriore degrado;
2. la ridiscussione del piano Maroni e la revisione dell’utilizzo dei 13 milioni di euro, parte del Fondo sociale europeo per politiche di tutela e inclusione delle comunità rom e che quindi sono da finalizzare a reali politiche di convivenza, in armonia con le direttive comunitarie;
3. la valorizzazione delle risorse umane delle comunità rom e sinte, sia nella gestione organizzativa ed economica delle realtà presenti sul territorio comunale, sia sulla costruzione di un rapporto di scambio sociale e culturale con le istituzioni e la cittadinanza.
Per contatti: Dijana Pavlovic 339 7608728, Giorgio Bezzecchi 338 4380338
3 commenti:
Alcune cose che so di loro
ciao Fabrizio, non condivido quanto hai scritto perchè alcune cose sono gratuite (sulle persone) e tutte le altre non sono costruttive (sulla rappresentanza).
Ho appena finito di risponderti su FB.
Sulle persone evidentemente le conosciamo sia tu che io da tempo, ma in maniera differente.
Quanto al resto delle critiche, magari saranno anche non costruttive (come m'ha rimproverato pure Bezzecchi), ma mi sembra che tutto il pasticcio nasca da lì.
Detto questo, mi sbilancio in una previsione: o questa Consulta cambia passo o tra non molto imploderà su se stessa (ovviamente, non pretendo che nessuno condivida quanto penso, ma io e altri aspettiamo risposte, anche se non subito)
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