Nei primi sei mesi del 2012 il Contact Center antidiscriminazioni dell'UNAR, guidato dal dott. Massimiliano Monnanni (in foto), ha gestito complessivamente 14.179 contatti (rispetto agli 8.952 del primo semestre 2011) e trattato 876 istruttorie, quasi il doppio di quelle dell'anno scorso. Con un aumento pari all'89,6% delle istruttorie rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Il 45,3% di queste è derivato da segnalazioni pervenute tramite il canale web (27,9% nel 2011), il 18% tramite il numero verde 800.90.10.10 , il 13,2% via e-mail e il 12,8% attraverso la ricognizione dei media.
“Abbiamo ritenuto necessario – spiega il direttore generale Massimiliano Monanni – garantire un’applicazione del principio di parità di trattamento a 360° ancora più efficace, istituendo tre diversi back office di consulenza specialistica per la trattazione e l’esame approfondito di istruttorie aperte dal nostro Contact Center in relazione a discriminazioni per disabilità, per età o religione, per orientamento sessuale o identità di genere“.
"Sul totale delle segnalazioni - aggiunge il dott. Monnanni - oltre il 40% (rispetto al 21% del 2011) è stato effettuato da testimoni di atti discriminatori, anziché da vittime (attestate al 33,9% pure in leggero aumento rispetto al 2011) segno di una crescente sensibilità delle persone verso l'argomento. Il 16,8% delle istruttorie sono state invece aperte direttamente dall'Ufficio. Riguardo alla tipologia delle vittime di discriminazione, il 53,9% e' composto da donne ed il 46,1%
da uomini, dati stabili rispetto al 2011".
Nel 2010 il vecchio Call center era stato riorganizzato, attivo dal 2005, trasformandolo in un vero Contact center che unisse al consueto numero verde gratuito (800 90 10 10), una piattaforma informatica in grado di consentire a chiunque (testimoni o vittime) di fare una segnalazione anche on line o con una semplice mail.
Lo scorso anno a fronte di mille istruttorie svolte dall’Ufficio, il 22,4% ha riguardato il settore dei media e di queste ben l’84% è stato relativo a fenomeni di xenofobia o razzismo su internet. Negli ultimi tre anni è cresciuto il numero di siti, blog e post oscurati e rimossi dalla Polizia Postale e le segnalazioni di reato all’autorità giudiziaria per incitamento all’odio razziale da parte dell’Unar.
Per quanto riguarda i principali ambiti in cui si sono registrati gli eventi di discriminazione trattati nel 2012, questi riguardano per il 40,4% dei casi l'ambito del lavoro (14,2% nel 1 semestre 2011); 13,3% quello della vita pubblica (20,5%); 10,4% dei casi l'erogazione di servizi da parte di enti pubblici (11,9%); il 9,6% i mass media (16,2%). Per quanto concerne invece la territorialità dei casi trattati, di seguito si riportano le prime cinque regioni per importanza numerica delle istruttorie trattate: 17,3% Lombardia; 15,8% Lazio; 8,3% Veneto e Piemonte; 7,8% Emilia Romagna.
E' quindi da applaudire l'azione del dott. Massimiliano Monnanni che in tre anni ha rivoluzionato un servizio importante, implementando il monitoraggio e il contrasto a tutte le forme di discriminazione. Inoltre, il dott. Monnanni ha innescato un processo virtuoso che ha portato alla formazione di diversi osservatori, sportelli e antenne territoriali che a livello locale implementano l'azione come previsto dalla Legge italiana e fino a due anni fa mai applicata.
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