Pubblichiamo una prima bozza del glossario
utilizzato dall'associazione Sucar Drom e dall'Istituto di CulturaSinta. Questa pagina è un work in progress, ovvero sarà integrata e
modificata nel tempo in relazione agli approfondimenti e agli studi
svolti dai membri dell'Istituto di Cultura Sinta e dagli stimoli che
arriveranno dall'esterno.
Sinti: dalla lingua sinta senza
una traduzione condivisa in italiano (parenti, oceano, sindh...),
termine etnonimo utilizzato dalla maggiore (numericamente) minoranza
storica linguistica (non riconosciuta) di origine indo ariana
presente in Italia da circa il 1400, residente in maggioranza nel
Nord Italia. La Commissione esteri della Camera dei Deputati ha
inserito la lingua sinta tra le lingue minoritarie da tutelare in
sede di ratifica della Carta Europea delle Lingue Regionali. Il
termine è utilizzato dall'OSCE (Sinti and Roma) e dalla Germania
(Sinti und Roma). La declinazione in Italia del maschile, femminile e
plurale del termine è ripresa dall'italiano: una sinta, un sinto,
delle sinte, dei sinti. In Italia i sinti si autodefiniscono con il
termine etnonimo composto a toponimi legati al luogo di residenza o
di provenienza della famiglia originaria, quali: sinti lombardi,
sinti emiliani, sinti veneti, sinti marchigiani, sinti piemontesi,
sinti estrekarija (austriaci), sinti teich (tedeschi), sinti gakanè
(tedeschi). Non sono presenti in
Italia sinti immigrati ne dai Paesi Ue ne da Paesi extra Ue.
Rom: dal romanès uomo, termine
etnonimo utilizzato dalla minoranza storica linguistica (non
riconosciuta) di origine indo ariana presente in Italia da circa il
1400, residente in maggioranza nel Centro e Sud Italia. La
Commissione esteri della Camera dei Deputati ha inserito la lingua
romanés (romanì, definizione eteronima accettata) tra le lingue
minoritarie da tutelare in sede di ratifica della Carta Europea delle
Lingue Regionali. La declinazione in italiano non esiste ma livello
internazionale il plurale usato è “roma”. In Italia i rom si
autodefiniscono con il termini etnonimo composto a toponimi legati al
luogo di residenza o di provenienza della famiglia originaria o a
termini legati all'attività lavorativa quali: rom abruzzesi, rom
cilentani, rom harvati (croazia), rom lovara (allevatori di cavalli),
rom kalderash (calderai), rom napulengre (napoletani), rom molisani,
rom calabresi, rom pugliesi.
Rom immigrati: in Italia sono
presenti sostanzialmente rom immigrati dalla ex Yugoslavia e dalla
Romania. I rom immigrati dalla ex Yugoslavia sono arrivati in Italia
dagli Anni Settanta per ragioni economiche (in particolare rom
khorakhané e rom rudara) e per la guerra che ha dissolto il loro
Paese a partire dalla fine degli Anni Ottanta (tutti i gruppi, ma in
particolare i rom shiftarja dal Kossovo); quindi vi sono status
giuridici molto differenziati ed è presente un serio problema di
apolidia. I rom immigrati dalla Romania sono giunti in Italia a
partire dall'inizio degli Anni Novanta per ragioni economiche.
Minoranze storiche linguistiche:
vedi articolo 6 della Costituzione italiana, l'Italia riconosce con
l'articolo 3 della Legge 482/99 dodici minoranze: “In attuazione
dell'articolo 6 della Costituzione e in armonia con i princípi
generali stabiliti dagli organismi europei e internazionali, la
Repubblica tutela la lingua e la cultura delle popolazioni albanesi,
catalane, germaniche, greche, slovene e croate e di quelle parlanti
il francese, il franco-provenzale, il friulano, il ladino, l'occitano
e il sardo.” Alcune minoranze, in particolare la minoranza tedesca,
godono di maggiore considerazione dallo Stato italiano che ha
legiferato ad hoc. Le minoranze sinte e rom erano incluse nell'elenco
quando il testo legge è stato redatto in Commissione parlamentare,
ne sono state escluse alla Camera dei Deputati in fase di votazione
per l'opposizione del partito politico della Lega Nord, facente parte
della maggioranza dell'allora Governo D'Alema. Ufficialmente l'Italia
ha escluso rom e sinti dal riconoscimento perchè ha ancorato la
Legge 482/99 al concetto di territorialità. Tutte le associazioni
sinte e rom chiedono la modifica della Legge 482/99, in Parlamento
giacciono diverse proposte.
Porrajmos:
dal romanés divoramento, è il termine più utilizzato nel Mondo per
definire la persecuzione, su base razziale, subita dai sinti e dai
rom durante il periodo nazi-fascista che indicativamente in Europa va
dal 1936 al 1945. Sono differenti i percorsi seguiti dal fascismo
italiano e dal nazismo tedesco. Il termine Porrajmos è stato
introdotto da Ian Hancock, nella metà degli Anni Novanta. Secondo
Hancock, il termine è stato inventato da un rom kalderash durante
una conversazione informale nel 1993. Nelle comunità sinte, in
alcuni casi, vengono usati termini diversi, quali: sintengre laidi,
samudaripen.
Interazione: secondo Gustavo
Zagrebelsky, costituzionalista, “il postulato dell'interazione è
la necessità delle culture di entrare in rapporto per definire se
stesse rispetto alle altre e quindi difendersi dalla mera
assimilazione. Ma al contempo è la disponibilità a costruire
insieme e a imparare l'una dall'altra.” L'Istituto di Cultura Sinta
utilizza questo termine in contrapposizione ai termini integrazione
ed inclusione sociale.
Integrazione e
inclusione sociale: termini che portano
ad una dinamica
tra una cultura che integra e una che è integrata, cioè ad una
asimmetria tra l'una, più vitale e l'altra, considerata meno vitale.
Di fatto nell'uso politico e non solo spesso si considera la cultura
maggioritaria (in senso numerico ed economico) superiore con il
dovere paternalistico di integrare le persone appartenenti ad una
minoranza per esempio linguistica o religiosa...
Zingari: dal greco (A)tsínganoi,
termine eteronimo diffuso che definisce una sistematizzazione
politica, antropologica e sociologica stereotipata decisa da
appartenenti alla cultura maggioritaria, in senso numerico. Gli
appartenenti delle minoranze sinte e rom lo ritengono un
dispregiativo e mai viene utilizzato nelle lingue sinta e romanés.
Quando è utilizzato da una persona sinta o rom si può parlare di
sudditanza psicologica e culturale. Può essere usato in alcuni casi
particolari (per esempio nella traduzione di documenti storici)
inserendo una nota esplicativa.
Nomadi: termine
eteronimo presente solo in Italia che al pari del termine “zingari”
definisce una sistematizzazione politica, antropologica e sociologica
stereotipata decisa da appartenenti alla cultura maggioritaria, in
senso numerico. Gli appartenenti delle minoranze sinte e rom lo
ritengono un dispregiativo e mai viene utilizzato nelle lingue sinta
e romanés. Quando è utilizzato da una persona sinta o rom si può
parlare di sudditanza psicologica e culturale. Essendo un'etichetta
data a partire dagli Anni Sessanta (vedi la nascita dell'Associazione
Opera Nomadi) può essere usato in casi particolari per far
comprendere il razzismo subito dalle persone appartenenti alle
minoranze sinte e rom, a partire dalla non conoscenza degli etnonimi.
Minoranze etniche: questa
definizione viene a volte usata per descrivere le minoranze
linguistiche sinte e rom. Non è corretto usarla in Italia perchè la
Costituzione italiana riconosce le minoranze storiche linguistiche.
Inoltre, la Commissione esteri della Camera dei Deputati ha votato
per il riconoscimento dello status di minoranze linguistiche a sinti
e rom italiani, in sede di ratifica della Carta Europea delle lingue
regionali.
Stime numeriche: le stime su rom
e sinti italiani e rom immigrati sono state condizionate dalla
politica xenofoba e da dati offerti da associazioni (in particolare
l'Opera Nomadi) senza che vi fossero ricerche serie e affidabili. Il
Ministero dell'Interno con censimento nel 2008 dei rom e sinti
presenti nei “campi nomadi” (termine estensivo anche alle aree di
proprietà privata) ha accertato la presenza a Milano, Roma e Napoli
di 12.346 persone (le “stime” oscillavano tra le 60.000 persone e
le 100.000 persone). Secondo una ricerca della Federazione Rom e
Sinti Insieme, coordinata dall'Associazione Sucar Drom, su mandato
della Agenzia Europea per i Diritti Fondamentali (FRA) le persone
appartenenti alle minoranze sinte e rom in Italia sono circa 90.000 /
100.000.
4 commenti:
Grazie per questo glossario sempre utile e ben fatto: lo faremo circolare il più possibile!
Vi ringrazio a nome di tutto lo staff di U Velto. Abbiamo conosciuto la vostra pagina web con l'intervista a Valter Halilovic (che abbiamo rilanciato) e vi facciamo i complimenti per il lavoro che svolgete.
Troverete ITALIANI in "trincea" ad aspettarvi. FN
Una domanda x Anonimo: mi ricordo (non trovo l'articolo in archivio) la cronaca da Roma di qualche anno fa: FN in manifestazione contro i Rom, arrivano i centri sociali a rompere le palle (e sono di + di FN), i FN scappano nei prati di periferia e sfiga vuole che si ritrovano ai margini di un campo rom, chiedono ai rom di farli entrare e quelli li mandano a fanculo... Siete gli stessi italiani di allora? A voi Wilcoyote vi fa un baffo.
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