lunedì 29 ottobre 2012

Alexian Spinelli: «La cultura rimossa»

Intervista a un ambasciatore di una cultura millenaria, rispetto alla quale l’Occidente è in debito. Ma è come se non riuscisse a ricordarlo. Docente universitario, musicista e ambasciatore della cultura rom, Alexian Santino Spinelli ha ricevuto in questi giorni un importante riconoscimento. Ha presenziato all’inaugurazione a Berlino di un monumento che commemora il Porrajmos (in lingua romaní «devastazione», «divoramento») di 500 mila uomini, donne e bambini rom e sinti, operato durante il nazismo. La scultura è stata situata nel centro di Berlino, di fronte al memoriale per l’olocausto ebraico e porta incisa una poesia scritta appositamente da Santino Spinelli.

Durante i suoi concerti, che spesso offrono numerosi spunti di riflessione, lei ha l’abitudine di spiegare al pubblico quanto la musica popolare, quella classica e anche il jazz si siano contaminate con le musiche e la cultura romaní. Può farlo anch con noi?

«Quando la popolazione romaní, proveniente dai territori orientali, giunse nel nostro continente fu fonte di ispirazione e contribuì a costruire l’Europa così come noi oggi la conosciamo. Ha ispirato alcuni tra i più importanti artisti a livello mondiale: in campo musicale celeberrimi compositori da Brahms a Liszt, da Bizet a De Falla, da Schubert a Debussy fino ai compositori contemporanei. In particolar modo, l’arte romaní ha contribuito notevolmente al folklore nazionale in Spagna, in Ungheria, in Romania, in Yugoslavia, in Russia; in campo letterario scrittori da Cervantes a Victor Hugo, da Molière a Puskin, da Garcia Lorca a Hesse. La stessa alta moda vi attinge usando colori, ampiezze d’abito o eccentrici gioielli. Bisogna ricordare che persino l’uso degli orecchini a cerchio in Europa va fatto risalire alle donne rom. Tutta la tradizione circense s’avvale del loro essere domatori e ammaestratori d’animali o saltimbanchi nelle corti d’altri tempi. Il mondo rom ha prodotto artisti di fama internazionale come Django Reinhardt, chitarrista inarrivabile, El Camaron de la Isla , il più importante interprete del flamenco contemporaneo, Joaquin Cortes, Gypsy King, Moira Orfei, Charlie Chaplin, Yul Brinner, tantissimi altri artisti e celeberrimi calciatori ancora oggi in attività. Purtroppo nessuno di questi apporti è mai stato riconosciuto alla popolazione romaní, io con il mio modesto contributo cerco di far conoscere al maggior numero di persone la vera cultura romaní».

di Stefano Galieni, continua aleggere...


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