Verrà inaugurato mercoledì prossimo a Berlino, dal cancelliere tedesco Angela Merkel, il memoriale in ricordo dei 500mila rom e sinti sterminati dai nazisti tedeschi perché "di razza inferiore", una minoranza vittima ancora oggi di discriminazioni e persecuzioni.
Il memoriale ai sinti e ai rom, ideato dall'artista israeliano Dani Karavan, si trova di fronte al Reichstag, il Parlamento tedesco, non lontano da quello per le vittime della Shoah e da quello dedicato agli omosessuali uccisi nel corso del Terzo Reich.
E' costituito da un pozzo con al centro una stele sulla quale verrà posato ogni giorno un fiore appena colto. Il memoriale è stato fonte di numerose polemiche che sono state tutte superate e finalmente questa settimana sarà inaugurato, dopo anni di lavori e dibatitti.
"L'Olocausto contro i rom - o 'Porrajmos'- è stato negato per lungo tempo e non è stato oggetto di particolari ricostruzioni storiche, non solo in Germania ma neppure in altri paesi, come la Francia di Vichy o in altri paesi est-europei che hanno partecipato alle persecuzioni", afferma lo storico Wolfgang Wippermann dell'Università libera di Berlino.
Attualmente sono circa 11 milioni i rom e sinti che vivono sul continente europeo, di cui 7 milioni nell'Ue, la maggior parte in Europa centrale e del sud-est, in Romania, Bulgaria, Ungheria e Slovacchia.
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