venerdì 28 giugno 2013

Rom e Sinti, la Commissione: “Gli Stati devono garantire veri risultati”

La Commissione Ue lamenta ancora ritardi sulle politiche di integrazione per i Cittadini appartenenti alle minoranze sinte e rom. “Gli Stati devono garantire veririsultati”. Una raccomandazione ai Paesi membri per azioni concrete e urgenti in quattro ambiti: istruzione, casa, salute, lavoro.

“Quattro persone rom su cinque in Europa vivono in condizioni di povertà; solo una su tre lavora”, e resta elevatissimo il numero dei bambini rom e sinti che non ha accesso alla scuola dell’infanzia o a un ciclo formativo scolastico completo.


Laszlo Andor, commissario Ue per gli Affari sociali e l’Inclusione (in foto), lancia un nuovo grido di allarme sulla situazione dei 10-12 milioni di rom e sinti che vivono nell’Unione. La Commissione traccia un bilancio di quanto è stato sinora realizzato per l’inclusione della “più consistente minoranza presente nell’Ue” e propone agli Stati una raccomandazione con azioni concrete e urgenti in quattro ambiti: istruzione, casa, salute, lavoro. “Tutti gli Stati devono garantire dei veri risultati in questi ambiti”, specifica Andor, “e devono farlo con iniziative non isolate”.

Di “grossi ritardi” e inadempienze parla anche la commissaria alla Giustizia, Viviane Reding. “Resistono in Europa – afferma – discriminazioni e situazioni ghettizzanti. L’integrazione dei rom e dei sinti non è affatto popolare oggi, nemmeno tra i politici dei Paesi aderenti all’Unione. Eppure stiamo parlando di cittadini europei”. Reding aggiunge: “Sono stati conseguiti alcuni progressi, ma rimangono limitati, ed è per questo che proponiamo orientamenti specifici intesi ad aiutare gli Stati a intensificare il loro impegno a favore dei rom e dei sinti”.

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