Per il momento tralasciamo il tono
discriminatorio ed il razzismo evidente a cui De Marchi ci ha
abituato e di cui presto legalmente dovrà rispondere. Tralasciamo
anche il misero tentativo di far credere che siano questi i problemi
più pressanti che l’amministrazione deve affrontare.
Per il momento vorremmo solamente
portare a conoscenza del lettore il servizio di trasporto scolastico.
Da diversi anni esso viene confermato dalle varie amministrazioni che
si sono susseguite, come intervento fondamentale (se non doveroso,
evidentemente utile) e che invece secondo Il consigliere leghista
dovrebbe essere eliminato in quanto “aumenta la dipendenza dai
servizi sociali e che, visti i risultati, non motiva il denaro
speso”.
Il servizio di trasporto scolastico
viene gestito dall’associazione Sucar Drom con un finanziamento
annuale di soli 10.000 euro. Il finanziamento copre la retribuzione
lorda dell’autista, le spese per il carburante, la tassa di
circolazione e assicurazione automezzo e la manutenzione dello
stesso. Il servizio è usufruito mediamente da una quindicina di
minori, ed è garantito da un capofamiglia sinto utilizzando un
automezzo di proprietà dell’associazione. Oltre ad essere un
intervento volto a favorire l’accesso scolastico dei minori sinti e
rom residenti presso l’area residenziale, il servizio è anche
un’opportunità lavorativa per una persona a bassa occupabilità.
Il trasporto scolastico permette
inoltre alle famiglie di aderire e collaborare ad un più ampio
progetto dell’associazione in cui si mette al centro il futuro dei
figli. È proprio togliendo un servizio ed un posto di lavoro (sia
pure poco remunerato) che si aumenta la dipendenza dai servizi
sociali. Non il contrario. Il consigliere sostiene inoltre che questa
spesa non porta frutti, e visti i risultati, non motiva il denaro
speso. Vorremmo capire da De Marchi di quali risultati parla. Quali
dati ha che noi non possediamo. Cosa vogliono dire queste
affermazioni? Che è inutile spendere soldi per i bambini sinti e
rom? Che tanto ogni sforzo con loro è vano? Che non ha senso
investire in interventi a favore della scolarizzazione? E di che
risultati stiamo parlando? Di bocciature e mortalità scolastica?
In quest’ultimo anno scolastico erano
iscritti più di trenta minori rom e sinti, i respinti sono stati 5,
circa il 15%, una percentuale ancora alta, che è diminuita rispetto
agli anni passati e che dovrà in futuro diminuire, ma questo
risultato non lo si può imputare al trasporto scolastico. Imputiamo
forse all’Apam le bocciature e gli abbandoni scolastici di tutta la
provincia? Forse che il Comune o la Provincia quando negoziano con
Apam le corse da sovvenzionare discute con il gestore del rendimento
scolastico degli studenti per decidere quali frazioni servire?
Se quest’anno i risultati non sono
stati anche peggiori è stato grazie, oltre che al servizio di
trasporto scolastico, al servizio di doposcuola che si è potuto
organizzare per i minori sinti di Mantova dopo anni di interruzione.
Il progetto è stato finanziato da privati, la Fondazione Marcegaglia
Onlus e Fondazione Cariplo, che assieme a Caritas e agli enti locali
aderenti hanno capito l’importanza di investire in interventi che
favoriscano l’accesso scolastico dei minori sinti e rom, come
espresso dalla Strategia Nazionale d’inclusione dei rom, dei sinti
e dei caminanti adottata dal Consiglio dei Ministri.
Il consiglio direttivo
dell’associazione Sucar Drom contesta le affermazioni di De Marchi,
invitandolo a controllare i dati disponibili e ricordandosi che le
sue affermazioni non riguardano meri numeri, ma persone, in questo
caso particolare bambini. di Sucar Drom
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