giovedì 14 novembre 2013

UNAR, dalle discriminazioni ai diritti

La Ministra per l'Integrazione, Cecile Kyenge, e la Viceministra al Lavoro e le Politiche Sociali con delega alle Pari Opportunità, Maria Cecilia Guerra, hanno presentato ieri a Roma, presso il Teatro Orione, Via Tortona 7, la nuova edizione del Dossier Statistico Immigrazione "Dalle discriminazioni ai diritti”, per la prima volta curata dal Centro Studi e Ricerche IDOS/Immigrazione Dossier Statistico in collaborazione con l’UNAR.

Il Dossier evidenzia, con il supporto di dati statistici, come l’immigrazione stia modificando il tessuto sociale e i modelli di sviluppo attuali, attraverso una lente che si concentra sulla dinamica dei diritti e dei doveri.

Un particolare focus è dedicato al problema delle discriminazioni che ostacolano il processo di piena integrazione delle persone di origine straniera nella società, sottolineando le tante luci ed ombre che ha ancora l’immigrazione in Italia, ma anche le prospettive di miglioramento derivanti da una piena attuazione dei principi di pari opportunità e parità di trattamento.


Nei 75 capitoli del Dossier, i redattori di IDOS e i numerosi esperti e studiosi esterni che sono stati chiamati a collaborare e a fornire il proprio ausilio, tracciano un panorama completo e a più voci di tutti gli aspetti del fenomeno migratorio, dal contesto internazionale allo scenario nazionale, con focus specifici dedicati alle singole regioni.

Il Dossier UNAR 2013 è stato presentato in contemporanea a Roma e in tutte le città capoluogo delle regioni d’Italia.

"L’obiettivo della ricerca attraverso questa informazione a tutto campo" ha spiegato la Viceministra Guerra "è fornire una conoscenza adeguata delle condizioni in cui versano gli immigrati in Italia, stigmatizzando chiusure e discriminazioni ma anche indicando le buone pratiche e le prospettive di una più fruttuosa convivenza informata ai principi della uguaglianza e delle pari opportunità per tutti" .


Per la Kyenge “con il Dossier 2013 si compie un decisivo passo in avanti perché è importante saper spiegare l’immigrazione a tutti, saperne parlare non solo agli addetti ai lavori ma anche a tutta la gente comune che sente parlare di immigrazione solo dai telegiornali quando l’immigrazione diventa cronaca nera, misconoscendo i tanti aspetti positivi che la presenza delle persone immigrate ha per il nostro Paese. La posta in gioco è alta - prosegue la Kyenge - occorre un cambio di mentalità, un cambio di passo che rafforzi un impegno condiviso per fare dell’Italia un Paese più aperto alle persone immigrate, dove esse siano considerate un’opportunità e non un problema coinvolgendole maggiormente nello sviluppo del Paese”.

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