lunedì 22 dicembre 2014

Appello per una legge che riconosca a rom e sinti lo status di minoranza

La proposta di legge di iniziativa popolare “NORME PER LA TUTELA E LE PARI OPPORTUNITA’ DELLAMINORANZA STORICO-LINGUISTICA DEI ROM E DEI SINTI “ presentata da 14 cittadini italiani in rappresentanza di 47 associazioni rom e sinte il 15 maggio 2014 presso la Corte di Cassazione vuole realizzare gli articoli 3 e 6 della Costituzione che prevedono la pari dignità sociale e l’eguaglianza davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di etnia, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali; la tutela di tutte le minoranze storico-linguistiche con apposite norme; contrastare discriminazione e pregiudizio nei confronti della minoranza rom e sinta che sono causa della scarsa integrazione nella società e soprattutto della marginalizzazione sociale ed economica anche per il loro mancato riconoscimento istituzionale come minoranza.

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3 commenti:

Baucho ha detto...

E' ammirevole l'impegno messo in questa proposta di legge. Sono passati tanti anni con la voglia di essere riconosciuti e questo impegno va lodato e ammirato. Io vi ammiro e sono convinto che ce la potete fare. Ho però fatto un po' fatica a leggere tutta la proposta di legge. Mi sembra che si vuole, come è giusto che sia, ottenere la parità con le altre minoranze: da una situazione di svantaggio si vuole arrivare ad una situazione alla pari; solo alcune cose sono un po' di più; mi sembra che l'intenzione della legge sia quella di dare a tutti le stesse opportunità, senza che alcuni abbiano più d'altri.
Io, a questo proposito, ho potuto pensarci un po' e penso che non si mette una toppa nuova su un vestito vecchio. Scusate se mi permetto e scusate se da fuori dico la mia impressione. E' solo la mia impressione. Secondo me bisogna costruire un nuovo vestito sui giovani. Partire dalle loro speranze, le loro aspirazioni, le loro aspettative e i loro sogni. Senza trascurare il lavoro. E' proprio in questi ultimi tempi che si capisce in modo inequivocabile che sono stati i giovani a essere penalizzati dalla politica e dal malaffare ed è a loro per primi che bisogna dare una possibilità in più, per risarcirli e chiedere loro scusa, dunque dando loro tutte le agevolazioni necessarie perché possano recuperare e continuare ad essere liberi nella tradizione.
Vi ringrazio della pazienza e riconosco che valete. Ciao.

Anonimo ha detto...

"Durante la seconda guerra mondiale un gruppo di intellettuali afrikaner influenzati dal nazismo completò la teorizzazione del progetto dell'apartheid. La filosofia dell'apartheid affermava di voler dare ai vari gruppi razziali la possibilità di condurre il proprio sviluppo sociale in armonia con le proprie tradizioni.".
Fonte: Apartheid - Wikipedia.

Anonimo ha detto...

Voglio anch'io un giorno vivere in un terreno con una roulotte, una casa mobile o un camper e averci la residenza.
Adesso risiedo in una casa in muratura ma mi piacerebbe una legge che mi consenta di presentare una domanda in Comune e se non ricevo risposta negativa entro quindici giorni o un mese andare a vivere nel terreno con una roulotte. E invece chi risiede già in un terreno non deve fare nulla e rimane di fatto residente. Si trovano i requisiti essenziali come un minimo di metri quadri per ogni abitazione (magari 50 metri quadri per ogni abitazione, e così un terreno di 150 quadri potrà avere tre abitazioni-roulotte) e l'allaccio alla rete idrica, la raccolta rifiuti e le condizioni igieniche indispensabili. Chi già risiede non deve fare domanda e non può essere allontanato, chi invece non risiede già in un terreno ma vuole risiedervi deve presentare domanda e se ci sono i requisiti di metratura e igiene, quindi di abitabilità, può farlo.
Quando la famiglia cresce o i figli diventano grandi e vogliono la loro privacy e la loro indipendenza (soprattutto per le ragazze che non devono per forza sposarsi per avere la loro intimità - ma ben venga il matrimonio, purché non sia troppo presto), è sufficiente fare domanda al Comune di ampliare la superficie abitativa (aggiungere una, due tre roulotte in base all'estensione del terreno e prevedere magari una riduzione della metratura minima nel caso di famiglie numerose)come avviene già quando si vuole ampliare una casa in muratura.
Il Comune come già gli compete può verificare che le norme di igiene e di metratura vengano rispettate.