In queste ore moltissime
persone esprimono la loro solidarietà a Paolo Cagna Ninchi,
Presidente di Upre Roma, dopo il crimine d'odio subito a Milano in
viale Ungheria la sera del 4 novembre scorso. Paolo Cagna Nichi,
marito di Dijana Pavlovic, è stato aggredito da uno sconosciuto che
lo ha insultato perché sua moglie “è la zingara che va in televisione”, riportando una lesione al timpano dell’orecchio
sinistro con conseguente intervento chirurgico e lungo decorso di
guarigione.
Un crimine d’odio da condannare senza
esitazione secondo Francesco Spano, direttore dell’Unar, dopo
aver saputo dell’aggressione. “Questo episodio – afferma –
dimostra come l’antigitanismo ed il clima di intolleranza e paura
nei confronti di chi è diverso possano degenerare in violenza”.
Spano, nell’esprimere solidarietà e vicinanza a Paolo Cagna Ninchi
e alla sua famiglia, invita tutti ad una “maggiore responsabilità
nel linguaggio ed a contribuire alla costruzione di una società
aperta e inclusiva nei confronti delle comunità rom e sinti”.
Il presidente della Regione
Puglia, Michele Emiliano, nel comunicato dell'8 novembre afferma:
“Condanno con fermezza la violenza subita dal presidente
dell’Associazione Upre Roma”. Nel comunicato il Presidente
Emiliano “esprime piena solidarietà e totale vicinanza alla
referente italiana del Consiglio d’Europa sulle politiche di
integrazione dei rom, Dijana Pavlovic, e a suo marito Paolo Cagna
Ninchi fatto oggetto, quest’ultimo, di una aggressione a sfondo
razziale”.
Il dirigente della Sezione
politiche per le migrazioni della Regione Puglia, Stefano Fumarulo,
aggiunge alle parole del Presidente Emiliano che “negli ultimi
giorni abbiamo formalizzato la collaborazione tra la Regione Puglia
ed il programma ROMACT del Consiglio d’Europa al fine di elaborare
in tempi rapidi una efficace Strategia regionale per Rom, Sinti e
Camminanti, strategia richiesta dalla Commissione Europea sin dal
2011. Questo episodio di violenza razzista, pur non accaduto in
Puglia, ci spinge a lavorare con maggiore vigore proprio insieme a
Dijana Pavlovic, programme officer di ROMACT per l’Italia”.
Il Dipartimento Politiche
Migratorie della UIL, nel suo comunicato del 9 novembre, “condanna
fermamente l’aggressione razzista subita da Paolo Cagna Ninchi,
presidente dell’associazione Upre Roma [...] certamente motivata
dal clima d’odio da tempo istigato anche mediaticamente contro le
popolazioni Romanì.”. La UIL chiede alle Istituzioni di avviare
una campagna mediatica di sensibilizzazione e di lotta alle
discriminazioni ed all’emarginazione subita dalla minoranza
linguistica sinta e rom. Inoltre, nel comunicato si afferma la
neccessità di riconoscere lo status di minoranza linguistica a sinti
e rom in Italia.
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