lunedì 14 novembre 2016

Razzismo, la solidarietà a Paolo Cagna Ninchi

In queste ore moltissime persone esprimono la loro solidarietà a Paolo Cagna Ninchi, Presidente di Upre Roma, dopo il crimine d'odio subito a Milano in viale Ungheria la sera del 4 novembre scorso. Paolo Cagna Nichi, marito di Dijana Pavlovic, è stato aggredito da uno sconosciuto che lo ha insultato perché sua moglie “è la zingara che va in televisione”, riportando una lesione al timpano dell’orecchio sinistro con conseguente intervento chirurgico e lungo decorso di guarigione.

Un crimine d’odio da condannare senza esitazione secondo Francesco Spano, direttore dell’Unar, dopo aver saputo dell’aggressione. “Questo episodio – afferma – dimostra come l’antigitanismo ed il clima di intolleranza e paura nei confronti di chi è diverso possano degenerare in violenza”. Spano, nell’esprimere solidarietà e vicinanza a Paolo Cagna Ninchi e alla sua famiglia, invita tutti ad una “maggiore responsabilità nel linguaggio ed a contribuire alla costruzione di una società aperta e inclusiva nei confronti delle comunità rom e sinti”.

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, nel comunicato dell'8 novembre afferma: “Condanno con fermezza la violenza subita dal presidente dell’Associazione Upre Roma”. Nel comunicato il Presidente Emiliano “esprime piena solidarietà e totale vicinanza alla referente italiana del Consiglio d’Europa sulle politiche di integrazione dei rom, Dijana Pavlovic, e a suo marito Paolo Cagna Ninchi fatto oggetto, quest’ultimo, di una aggressione a sfondo razziale”.


Il dirigente della Sezione politiche per le migrazioni della Regione Puglia, Stefano Fumarulo, aggiunge alle parole del Presidente Emiliano che “negli ultimi giorni abbiamo formalizzato la collaborazione tra la Regione Puglia ed il programma ROMACT del Consiglio d’Europa al fine di elaborare in tempi rapidi una efficace Strategia regionale per Rom, Sinti e Camminanti, strategia richiesta dalla Commissione Europea sin dal 2011. Questo episodio di violenza razzista, pur non accaduto in Puglia, ci spinge a lavorare con maggiore vigore proprio insieme a Dijana Pavlovic, programme officer di ROMACT per l’Italia”.

Il Dipartimento Politiche Migratorie della UIL, nel suo comunicato del 9 novembre, “condanna fermamente l’aggressione razzista subita da Paolo Cagna Ninchi, presidente dell’associazione Upre Roma [...] certamente motivata dal clima d’odio da tempo istigato anche mediaticamente contro le popolazioni Romanì.”. La UIL chiede alle Istituzioni di avviare una campagna mediatica di sensibilizzazione e di lotta alle discriminazioni ed all’emarginazione subita dalla minoranza linguistica sinta e rom. Inoltre, nel comunicato si afferma la neccessità di riconoscere lo status di minoranza linguistica a sinti e rom in Italia.

L’Altra Europa con Tsipras nel comunicato del 7 novembre “esprime profonda solidarietà a Paolo Cagna Ninchi, presidente dell’Associazione Upre Roma” e continua : “Una chiara aggressione di stampo razzista e xenofo: Paolo è stato aggredito alle spalle mentre veniva insultato perché sua moglie è «la zingara che va in televisione»”. Il comunicato si conclude auspicando che si "possa presto individuare il responsabile di tale azione vigliacca".

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