Una nuova relazione dell’Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali (FRA) evidenzia come
la vita dei rom e dei sinti sia gravemente compromessa da uno stato
d’indigenza diffusa: intere famiglie vivono emarginate dalla
società in condizioni spaventose, con bambini senza prospettive di
un futuro migliore a causa della scarsa scolarizzazione. Esaminando i
divari in termini di inclusione sociale dei rom nell’UE, la
relazione serve da orientamento per gli Stati membri che vogliono
migliorare le proprie politiche in materia d’integrazione.
“La nostra evidente incapacità di
far rispettare i diritti umani delle comunità rom e sinte in Europa
è inaccettabile. Il livello di indigenza, marginalizzazione e
discriminazione della più numerosa minoranza d’Europa rappresenta
un grave fallimento del diritto e delle politiche dell’UE e dei
suoi Stati membri", afferma il direttore della FRA Michael
O’Flaherty. “La pubblicazione di questi risultati costituisce
un’opportunità per incitare all’azione i responsabili delle
politiche e spronarli a concentrare le risorse sul capovolgimento di
tale intollerabile situazione.”
La relazione sulla Second EuropeanUnion Minorities and Discrimination Survey, (EU-MIDIS II): Roma – selected findings (Seconda indagine dell’Unione europea sulle
minoranze e la discriminazione: rom e sinti, una selezione dei risultati)
evidenzia che:
- l’80 % dei sinti e dei rom
intervistati è a rischio di povertà, rispetto a una media europea
del 17%; il 30% vive in abitazioni senza acqua corrente e il 46% non
possiede servizi igienici,bagno o doccia, in casa;
- il 30% dei bambini rom intervistati
apparitene a un nucleo familiare i cui membri vanno a dormire
affamati almeno una volta al mese;
- il 53% dei bambini rom e sinti
frequenta scuole per la prima infanzia: si tratta spesso di meno
della metà dei coetanei appartenenti alla popolazione maggioritaria
dello stesso paese;
- solo il 30% dei sinti e dei rom
intervistati ha un lavoro retribuito, a fronte del tasso
d’occupazione medio del 70 % registrato nel 2015 nell’UE;
- il 41% dei sinti e dei rom si è
sentito discriminato nel corso degli ultimi cinque anni in situazioni
quotidiane come la ricerca di un lavoro, il lavoro stesso,
l’alloggio, la sanitá e l’istruzione;
- l’82% dei sinti e dei rom ignora
l’esistenza di organizzazioni che offrono sostegno alle vittime di
discriminazione.
I risultati dell’indagine indicano
che, nonostante gli sforzi degli Stati membri, i rom continuano a
veder disattesa la maggior parte degli obiettivi in termini di
integrazione, un elemento fondamentale del quadro dell’UE per lestrategie nazionali di integrazione dei rom per il 2011. I risultati
sottolineano la necessità di:
- sostegno all’apprendimento e
istruzione integrata per la prima infanzia;
- migliori opportunità di impiego e
maggiore tutela sociale intese a eradicare la povertà;
- istruzione e formazione mirate al
supporto dei giovani e delle donne rom e sinte, sia durante il passaggio
dall’istruzione primaria a quella secondaria, sia nella successiva
ricerca di lavoro.
La relazione si basa su un’indagine
che ha raccolto dati in nove Stati membri dell’Unione europea (UE)
tramite quasi 8000 interviste de visu; fa parte della Second EuropeanUnion Minorities and Discrimination Survey (Seconda indagine sulle
minoranze e la discriminazione nell’Unione europea, EU-MIDIS II),
che ha raccolto, in tutti i 28 Stati membri dell’UE, dati sulle
esperienze di discriminazione e vittimizzazione nonché su reddito e
condizioni di vita di immigrati e minoranze etniche.
Nessun commento:
Posta un commento