Domenica 27 novembre scorso si è
tenuto a Mantova un evento importante per le persone appartenenti
alla minoranza linguistica sinta. Nella Sala del Regno dei Testimoni
di Geova si è svolta un'adunanza in sinto lombardo. La prima
adunanza in Italia in lingua sinta è stata organizzata dal ministro
itinerante dei Testimoni di Geova Ivo Di Blasio con il supporto di
Simone D'Agostino. L'adunanza è stata condotta dallo stesso Simone
D'Agostino e da Jovica Jacupovic, appartenenti alla minoranza
linguistica sinta e rom. Ha inoltre svolto una parte del discorso,
sempre in lingua sinta, Simone Vella pur non essendo un'appartenente
alla minoranza linguistica.
Già due anni fa avevo incontrato
Simone D'Agostino che era venuto all'Istituto di Cultura Sinta per
avere notizie e testi sulla sua lingua, il sinto lombardo. Simone ha
svolto il suo servizio per cinque anni a Roma, presso la Filiale
Italiana dei Testimoni di Geova, dove è stato incoraggiato, essendo
un'appartenente alla minoranza linguistica sinta, a iniziare un
lavoro di traduzione nella sua lingua. I Testimoni di Geova ritengono
importante che le persone sentano la predicazione attraverso la
propria lingua del cuore, tant'è che i contenuti presenti nel sito jw.org sono tradotti in più di 800 lingue.
L'adunanza ha visto la partecipazione
di diverse persone appartenenti alla minoranza linguistica sinta e
rom, ma anche alcune persone non sinte. Il presidente dell'adunanza,
Simone D'Agostino, in apertura ha dato il benvenuto a tutte le
persone intervenute, si è intonato un cantico e si è pronunciata la
preghiera iniziale. Ha poi spiegato il perché di una adunanza in
sinto lombardo: "i Testimoni di Geova stanno predicando la Buona
Notizia del Regno di Dio come unica soluzione dei problemi
dell’umanità in più di 800 lingue in tutta la terra in armonia
con le parole di Gesù Cristo riportate nel vangelo di Matteo 24:14".
“Pertanto", ha sottotitolato D’Agostino, “il nostro Dio
Yavéh non poteva dimenticarsi di noi” -Kamava ta pinà ke u
Testimoni du Yavéh ili in krol u velto i laci notizia ila predicata
in 800 lingue. I mengur Déval na bistardaspe mendar, i kamiàs koa
diva koa evento kai-. Poi ha spiegato, in lingua sinta, i motivi
dell'adunanza e ha introdotto il discorso biblico che ha avuto come
tema: Oské u kamlo Deval kamela u vies koa? -Perché mai un Dio
d'amore permette le sofferenze?-.
Jovica Jacupovic ha preso la parola e
ha trattato il primo aspetto dell'adunanza: U Baro Deval na dikela
viest koa dur velto du benk -Dio odia il male presente nel mondo di Satana-. Jovitza ha spiegato che chi soffre
in conseguenza di incidenti, reati, atti terroristici e calamità si
chiede spesso il “Perché?” -Mangher mai tu mendar: “Oské u
Baro Deval ke kamelmi na karela ci mendar?”-. Ha dimostrato che
nella Bibbia anche i fedeli servitori di Dio si fecero questa domanda
[Abacuc 1:3] -Nina kola ke pasenas u Baro Deval kardìn penghe kai
domanda-. Purtroppo alcuni arrivano alla conclusione che Dio non si
interessa degli uomini -But pasena ke u Baro Deval na dela ci
mendar-.
Jovica (in foto con Simone D'Agostino) ha poi letto alcune scritture
dalla Bibbia che mostrano che Dio odia sofferenze e ingiustizie
[Giudici 2:18; Proverbi 6:16-19] -Bibbia sukuela ke u Baro Deval na
dikela ian i laida e u viest koa-; inoltre ha dimostrato come Yahvè,
Dio, ‘si addolorò’ per la cattiveria esistente ai giorni di Noè,
spiegando che il suo odio verso il male non è cambiato [Genesi
6:5,6] -U Baro Deval Yavéh ‘cias mal’ oské viest koa in dives
du Noè, leskro odio verso koa ki viest na paradaspe-. Ha concluso
questo primo aspetto affermando che possiamo essere certi che Dio non
è mai la causa del male come dimostrano le scritture di Giobbe 34:10
e Giacomo 1:13 -Ni mai mengur Baro Deval ke giuela koa viest-.
Jovica poi ha introdotto il secondo
aspetto dell'adunanza: Oské u Baro Deval ke kamlo dikela ke
sufriraia men -perché Dio ha tollerato il male-. E ancora ha
chiesto: oské u Baro Deval ke kamlo dikela ke sufriraia men mendar
in du velto du Benk? -perché allora un Dio amorevole, giusto e
onnipotente permette il male presente nel mondo di Satana?-. Jovica
ha fatto notare che un’idea errata molto comune è che Dio
controlli direttamente ogni situazione -Ia koa ke ni miga ciaci
pinena ke u peval ke krol u koa ke sucedarena menghe vena du Baro
Deval-.
Jovica ha dimostrato con le Scritture
che Gesù dichiarò che “il governante del mondo”, il
responsabile del male, è Satana il Diavolo e non Yavéh il vero Dio
[Giovanni 14:30; 1 Giovanni 5:19] -Gesù pindàs ke koa ke
komandarena u velto u Benk i Satana-. Jovica ha concluso
sottolineando come in Giovanni 8:44 Gesù parla di Satana come “il
padre della menzogna”, che ha indotto angeli e uomini malvagi a
unirsi a lui nel ribellarsi a Dio -Satana “i u dat di u koa hohani”
u kandàs ke u angeli e i u rom gen par leste par ta karen koa vies-.
Jovica Jacupovic ha passato la parola
al secondo oratore, Simone Vella che ha esordito dicendo che negli
scorsi 6.000 anni Yavéh ha permesso il male per risolvere una volta
per tutte le questioni sollevate da Satana. A conferma di questo ha
letto dalla Bibbia Genesi 3:1-6 -In dur 6000 bers pale u Baro Deval
Yavéh mukiass ta kardìn u koa vies per ta resolvarel u koa ke
pindàs u Benk-. Satana ha messo in dubbio il diritto di Yavéh di
governare -U Benk pindass ke u Baro Deval ni miga lacio tu
governarel-.
Vella (in foto) ha quindi chiesto:
"L’indipendenza da Dio ha portato vera libertà e felicità
duratura? No di certo!” -Cias bi u Baro Deval, gidas ciaci mistape?
Na!-. "In realtà", ha detto, "il dominio umano ha
prodotto guerre, oppressione, sofferenze e morte come si legge in
Ecclesiaste (Qoelet) capitolo 8 versetto 9" -U kralengro du rom
gidas guerra, vies koa, soferenze, laida e muldare-. L’oratore ha
confortato i presenti sottolineando che Yavéh conosce bene le nostre
sofferenze e promette di recarci sollievo, leggendo Esodo 3:7 e
Corinti 1:3,4. -U Baro Deval yavéh pasela misto mengar soferenze e
pinelmi ke delmi solievo-. Assicurò al profeta Abacuc che aveva
stabilito un “tempo fissato” per eliminare ingiustizie e
oppressione [Abacuc 2:3-5] -Pindàs pur abacuc ke pal ta ven u tsiro
per talel vek u dukape e u divie-.
Simone Vella leggendo 1 Giovanni 3:8 ha
messo in risalto che Gesù ha già cominciato a “distruggere le
opere del Diavolo” -Gesù ilo pale ta pagarel u koa ke kardàs u
benk- e che è di grande conforto sapere che presto le sofferenze
finiranno -Ciaia misto ta ginàs ke trapisa mengar suferenze finaren-
come scritto nei Salmi 37:9-11 e 72:12-14. La pazienza del nostro
amorevole Dio significa salvezza per “i mansueti” [2 Pietro 3:9]
-I pazienza da mengur kamlo deval kamela ta pinel ke salvareia kola
kamle-.
Simone Vella ha infine introdotto il
terzo e ultimo aspetto: mengur desiderio i tavel ia “ciaci gipe”,
yek gipe bi sofferenze -aspirate alla “vera vita”, una vita senza
sofferenze-. Ha fatto riflettere sulle scritture della Rivelazione
(Apocalisse) 21:4 e 22:1,2 e dicendo che se abbiamo implorato Dio con
sincerità chiedendogli “perché", è ora di ascoltarlo
facendo nostro il suo messaggio di conforto e speranza -Se manghén u
baro deval e bucén lestar oské, ta sunénlo rakarpe ke delmi zor i
speranza ta gias in gian-. Ha sottolineato che ogni danno che subiamo
in questo sistema di cose sarà cancellato, leggendo Isaia 65:17
-Krol u koa vies ke vena u koa velto kai u Baro Deval leli vek-. Fino
a quel momento, ha ricordato, che dobbiamo riporre la nostra speranza
in Yavéh e imitare la pazienza dei fedeli, sia del passato
che dei nostri giorni -Kana pilaia mengar speranza in dur Deval Yavéh
e karaia ar kardin i fedeli puri du Deval di a volta e di a kana-.
Ha concluso quindi il suo intervento
dicendo di continuare a sostenere la sovranità di Yavéh, e
facendolo, presto riceveremo “la vera vita”, una vita libera da
ogni malvagità come si legge in 1 Timoteo 6:19 -giaia in gian, tari
kares pren u kralengro du Baro Deval, u Baro Deval delmi ia “ciaci
gipe”, ia gipe bie koa divie-. Simone Vella ha quindi passato la
parola al presidente dell’adunanza, Simone D’Agostino.
D’Agostino ha ripreso i punti
principali del discorso spiegando che il nostro Dio, Yavéh odia
sofferenze e ingiustizie e sottolineando che possiamo essere certi
che Dio non è mai la causa del male. Ha spiegato inoltre che ogni
danno che subiamo in questo sistema di cose, il nostro Dio, Yavéh,
lo eliminerà! -O Baro Déval na dikela ian i laida e u vies koa, ni
mai mengur Baro Déval ke giuela koa viest; e krol u koa vies ke vena
u koa velto kai, u Baro Déval Yavéh, leli vek!-
Infine Simone D'Agostino ha chiuso
l'adunanza con un cantico e una preghiera finale, in un clima di
gioia e apprezzamento per i presenti che per la prima volta
assistevano ad una riunione dei Testimoni di Geova.
L'Adunanza è stata possibile grazie
all'impegno di Simone D'Agostino che nei mesi passati ha interpellato
non solo noi dell'Istituto di Cultura Sinta, ma anche altri studiosi
come il prof. Giulio Soravia e religiosi appartenenti ad altre fedi
che si erano impegnati nella traduzione di preghiere e Salmi. Simone
nel suo lavoro di ricerca è stato aiutato da Manolita Foglieni e
dalla figlia Esmeralda Pozzi (in foto con le persone, appartenenti alla minoranza linguisitica e rom, presenti all'Adunanza) che frequentano da anni la Sala del
Regno e che sono in continuo contatto con noi su diversi progetti.
Un importante contributo lo ha dato un ministro itinerante dei
Testimoni di Geova Ivo Di Blasio che ha l'incarico di aiutare le
comunità di Mantova e dintorni incoraggiandoli nel perseverare nella
fede.
di Carlo Berini con la collaborazione
di Simone D'Agostino
2 commenti:
Io sono un sinto lombardo, che studia con i testimoni di Geova, mi farebbe piacere assistere ad una adunanza in sinto, Mantova o Verona, la mia e-mail josiahjosiah93@hotmail.com
ciao Josiah, giriamo il tuo indirizzo e-mail a Simone D'Agostino e Jovica Jacupovic. Per qualsiasi altra informazione puoi scvrivere a ics@sucardrom.eu o telefonare al numero 0376360643 in orario di ufficio.
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