martedì 17 maggio 2022

La memoria contro la discriminazione

Nei giorni scorsi, a Roma, si è tenuto il kick off meeting del progetto RemAgainstDisc (Reinforcing historical memory of the Porrajmos to combating discrimination). Finanziato nell’ambito del Citizens, Equality, Rights and Values Programme dell’Unione Europea, nei prossimi 20 mesi vedrà la Coalizione Italiana per le Libertà e i Diritti civili, l’Università di Firenze, Sucar Drom e Associazione 21 Luglio impegnate per ricostruire la memoria della discriminazione e persecuzione che le persone appartenenti alla minoranza rom e sinta subirono durante il nazi-fascismo e, attraverso questo, costruire una società più inclusiva oggi.

La conservazione della memoria storica è fondamentale per promuovere politiche volte a rafforzare l'inclusione perché sottintende un riconoscimento di piena cittadinanza. Questo è vero soprattutto per quanto riguarda gli eventi che riguardano le popolazioni perseguitate, comprese quelle vittime di genocidio da parte dei regimi nazifascisti.

In Europa, la persecuzione e lo sterminio dei sinti e dei rom attuato da fascisti, nazisti e collaborazionisti del Terzo Reich, ha causato la morte di almeno 500.000 persone; Auschwitz fu l’ultima tappa di questo percorso di eliminazione fisica per motivi razziali.

È proprio partendo dal ricordo delle discriminazioni subite dalla minoranza nel passato, che si può contribuire a lottare contro la discriminazione che li colpisce ancora oggi, a fronte di molti degli stereotipi dannosi utilizzati in quel periodo storico, sopravvissuti nonostante l'avvento dei sistemi democratici.

L’obiettivo del progetto è approfondire con ulteriori ricerche la memoria di quel periodo, attraverso anche la storia di persone perseguitate, riportando questo materiale nel sito porrajmos.it, il primo museo virtuale virtuale del Porrajmos in Italia che, oltre ad essere aggiornato da un punto di vista contenutistico, lo sarà anche dal punto di vista grafico. Tutti i materiali saranno inoltre tradotti in lingua inglese per rendere questo museo accessibile anche fuori dall’Italia e consentire così una diffusione della memoria storica di questo sterminio.

A partire dalla ricerca e dal sito, saranno poi costruiti una serie di toolkit a beneficio di alcune categorie professionali che hanno un peso decisivo nel percorso di integrazione di rom e sinti; tra questi i docenti, i decisori politici, ma anche tutta la società civile.

Infine saranno organizzate alcune passeggiate in luoghi della memoria che, più di altri, hanno segnato un passaggio drammatico nell’opera di sterminio di queste popolazioni.

Costruire memoria del ieri, quindi, per combattere le discriminazioni oggi.

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