E' online il bando della terza edizione
del BABEL FILM FESTIVAL 2013, il primo concorso cinematografico che
intende valorizzare e promuovere il cinema delle minoranze
linguistiche, dando voce alle loro storie, alla loro cultura, nella
loro lingua. Il concorso è riservato ai film parlati in lingua
minoritaria, dialetto, slang o linguaggio dei segni.
Il Festival ha l'obiettivo di favorire
il confronto e scambio culturale tra le comunità che si riconoscono
in una minoranza linguistica e si propone di offrire a tutti i
filmmaker la possibilità di dare visibilità ai loro film e voce
alle loro lingue. BABEL FILM FESTIVAL è articolato in tre sezioni:
lungometraggio, cortometraggio, documentario.
La partecipazione al concorso è
gratuita e aperta a tutti, senza limiti di età e di nazionalità.
Uniche condizioni alla partecipazione sono la lingua dei testi e dei
dialoghi, che deve essere espressione di una minoranza linguistica,
culturale o sociale. La lingua minoritaria deve essere presente in
almeno il 60% di dialoghi e testi. Le opere devono essere
sottotitolate preferibilmente in italiano o in alternativa in
inglese.
Il Babel Film Festival è il primo
concorso cinematografico internazionale destinato esclusivamente alle
produzioni cinematografiche che guardano e raccontano le minoranze,
in particolare linguistiche. È una novità non di poco conto in un
contesto cinematografico mondiale in cui le grandi produzioni si
ostinano a parlare lingue omologate e universali, che appiattiscono,
in un certo senso, l’universo dell’espressione umana.
La lingua minoritaria è una lingua che
vive della sua diversità e della ricchezza che restituisce nel suo
vivere. Non solo nella vita che le garantisce il parlante, ma anche
nella vita che le rinnovano le arti poetiche.
Il cinema, che in passato non ha mai
valorizzato le parlate locali se non in relazione alla capacità di
restituire la caricatura di un modo di vivere stratificato (in
termini sociologici e antropologici), da diversi anni è stato in
qualche modo vivificato dall’incontro con le parlate locali, con le
lingue e i dialetti che sopravvivono nelle aree linguistiche spesso
periferiche di tutto il mondo.
Le comunità hanno riscoperto un senso
dell’identità anche in forza di una lingua che in passato
caratterizzava l’esistenza di quel gruppo e che nel tempo del
progresso, magnificato dalle innovazioni tecnologiche, ha rischiato
di perdersi.
La crisi delle visioni del mondo
universali e totalizzanti ha indotto molte comunità a riscoprire il
senso dell’appartenenza anche grazie a una lingua che pallidamente
resisteva nella parlata familiare, amicale e/o comunitaria.
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