E' stato pubblicato l'anno scorso il
libro “Django Reinhardt dalla Chitarra manouche al grande jazz”,
volume a cura di Paolo Sorci. Il libro, edito da Auditorium Edizioni,
è un trattato sulle radici musicali di Django Reinhardt e
sull’evoluzione del suo linguaggio come chitarrista e come
jazzista.
Il libro non è una biografia di
Django, ma un analisi dell’evoluzione del suo stile e linguaggio
musicale che cerca di dimostrare come lui, non solo sia stato per 20
anni il principale jazzista europeo, ma abbia anticipato tutto il
jazz moderno.
“Reinhardt è stato il primo jazzista
europeo” spiega Sorci “ed è stato abile nel cogliere il proto
jazz americano degli anni ’20, il dixieland, fondendolo con la
musica da ballo più famosa in Europa al tempo, il musette. Tra le
due guerre mondiali la musica e la cultura afroamericana arrivarono
in Europa e Django fu il primo a uscire da un genere e attraversarne
un altro. Ci riuscì perché era un gitano e utilizzava la musica
come strumento per farsi accettare dovunque andasse.”
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