Ieri dalle 12 alle 14 i/le Rom
rinchius@ nel cosiddetto “Centro di Accoglienza” di Via Salaria
971 hanno ottenuto che i vigilantes posti a guardia dell’ingresso
lasciassero scorrere la paratia di ferro che lo sbarra e così hanno
potuto disporsi sul limitare dello spiazzo e farsi vedere con i
propri abiti colorati ed i cartelli di protesta, da chi transitava in
macchina e in autobus.
Si è trattato di una manifestazione
pacifica, come – contrariamente ai pregiudizi correnti - è nella
natura di questa minoranza, mite e gentile. I/le manifestanti hanno
accolto i gagé (non Rom) venuti a solidarizzare con loro con grandi
applausi e, pur nella loro indigenza, hanno offerto a ciascun@ un
bicchiere d’acqua.
Facevano gli onori di casa la portavoce
della comunità Eva Maruntel, una giovane determinatissima donna di
nazionalità rumena che sta organizzando la resistenza al diktat del
Comune ad oltre 80 persona di lasciare la struttura entro il 28
marzo, e Diana Pavlovic, attrice, leader a livello nazionale della
popolazione Rom, venuta appositamente da Milano per darle manforte.
A portare solidarietà e conforto ai
385 abitanti del Centro sono arrivati Giovanna Martelli (in foto), deputata del
gruppo parlamentare Sinistra Italiana – SEL, e Eleonora Di Maggio,
Assessora alla Politiche Sociali del III Municipio , nel cui
territorio sorge il Centro, sul quale però il Municipio non ha
alcuna competenza, sicché non si sa da quale ufficio del Comune è
stato negato alla Di Maggio di superare l’ingresso del Centro. Ha
potuto visitarlo solo l’on Martelli, uscendone sbalordita per le
condizioni in invivibilità che ha riscontrato.
E’ anche arrivato, subito circondato
da molte Rom che ben lo conoscono, don Paolo Lo Iudice, vescovo, nel
cui stemma figura la bandiera Rom, perché si sappia da che parte
sta.
Nel pomeriggio una delegazione di Rom,
accompagnata dal prof. Marco Brazzoduro, si è recata dalla
sottosegretaria Franca Biondelli a rappresentarle le ragioni per le
quali l’intimazione del Comune di Roma di lasciare il Centro senza
fornire una idonea abitazione alternativa è del tutto illegale, e a
ricordare che la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo in analoga
circostanza abbia ordinato al Governo Italiano di sospendere lo
sgombero dell’insediamento Rom di Lungo Stura Lazio a Torino, e di
fornire entro un termine appositamente fissato notizie sulla
riallocazione abitativa dei nuclei familiari.
Intanto due valorosi avvocati romani,
venendo incontro alla richiesta dei Rom destinatari delle
intimazioni, stanno lavorando alla presentazione dei ricorsi nelle
sedi competenti per opporsi alla illegittima azione del Comune di
Roma.
Il Comune di Roma li vuole mettere in
strada, ma questa volta i Rom non ci stanno.
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