L'intervento pubblico del vice
presidente della Sucar Drom, Yuri Del Bar, dopo le polemichesull'intervento del Comune di Mantova di manutenzione straordinaria
nell'Area di viale Learco Guerra a Mantova.
L'odio nei confronti di noi persone
appartenenti alla minoranza linguistica sinta è sempre in agguato,
la sintofobia è la nuova frontiera del razzismo. E' una forma di
razzismo costruita non più come in passato su una presunta
inferiorità genetica ma su una presunta inferiorità culturale. Ne
sono una riprova i commenti postati sulla pagina Facebook della
Gazzetta di Mantova alla notizia che l'Amministrazione comunale ha
stanziato 95mila euro per fare la manutenzione straordinaria degli
impianti nell'Area abitata dalle famiglie povere mantovane,
appartenenti alla minoranza linguistica sinta.
Noi sinti secondo i tanti commenti
siamo esseri inferiori che commettono i peggiori reati contro la
collettività. Da quello che si legge siamo un'entità astratta, per
alcuni “nomadi”, che non deve proprio esistere, come di fatto
teorizzavano gli “scienziati della razza” in Italia e in Germania
alla fine degli Anni Trenta del secolo scorso.
Il giochino razzista è sempre lo
stesso: le vittime (in questo caso noi sinti) diventano nella vulgata
corrente dei carnefici, invertendosi le parti. Se fossero stati
stanziati 95mila ero per la manutenzione straordinaria delle case
popolari nessuno avrebbe espresso discorsi d'odio, ma essendo
stanziati dei soldi per le “case popolari” che hanno costruito
per noi sinti, il cosiddetto “campo”, ecco che parte
immediatamente la sintofobia. Qualsiasi azione dell'Amministrazione
che coinvolga anche solo uno di noi, diventa nel dibattito pubblico
immediatamente materia per le peggio esternazioni razziste.
Ma le forme di razzismo e
discriminazione a cui siamo sottoposti continuamente non è solo la
sintofobia, ci sono forme più sottili che negano il nostro esistere.
Per esempio in Italia c'è un'amnesia generalizzata (Anpi e Istituti
di storia in prima fila) sul contributo dato da noi sinti alla
Liberazione del nostro Paese. Pochissimi in Italia conoscono la
storia di Giuseppe “Tarzan” Catter, partigiano sinto, ucciso dai
fascisti nell’Imperiese, il suo distaccamento ne prese il nome.
Quasi nessuno conosce che i Martiri di Vicenza erano partigiani
sinti, come Walter “Vampa” Catter, fucilato insieme ad altri
sinti l’11 novembre 1944. Come nessuno a Mantova conosce la storia
dei “Leoni di Breda Solini”, formazione partigiana costituita
unicamente da sinti italiani fuggiti dal campo di concentramento di
Prignano sul Secchia (MO) e che operò proprio nel mantovano.
Mentre vediamo accadere tutte questo,
assistiamo all'incapacità della Magistratura nel perseguire e
sanzionare queste nuove forme di razzismo e vediamo le Istituzioni
depotenziare tutti gli strumenti al contrasto del razzismo.
Yuri
Del Bar, Associazione Sucar Drom
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