Il motivo ufficiale del viaggio apostolico di papa Benedetto XVI in Austria è il giubileo del santuario di Mariazell. Sarebbero passati 850 anni, da quando il monaco benedettino Magnus nel 1157 procedeva, con una statuetta della Vergine Maria in legno di tiglio, dall’abazia St. Lambrecht nelle solitudini dell’Alta Stiria. La leggenda racconta che all’improvviso la sua strada fu bloccata da una roccia. Magnus chiese così l’intercessione della Madre di Dio Maria e la roccia si aprì. Dopo aver posato la statua su un tronco d’albero, iniziò così a costruire una "Zelle", cioè un’abitazione d’emergenza. Da qui viene anche il nome del luogo miracoloso.
Già nel 1200, Heinrich Vladislaus von Mähren aveva fatto erigere in questo luogo una chiesa, in ringraziamento per la guarigione di una malattia. Nel 1370 il Re Ludwig aggiunse ulteriori costruzioni, dopo la sua vittoria sui Turchi. La Madonna di Mariazell fu simbolo religioso per l’unione dell’Austria con l’Europa Orientale. Oggi, è venerata nella cappella miracolosa come un’immagine tagliata dal legno di tiglio, mentre sull’altare maggiore è raffigurata come una tipica Madonna dal mantello protettivo.
Non viene venerata soltanto come "Magna Mater Austriae" (Grande Madre dell’Austria), ma è considerata anche "Magna Domina Hunganorum" (Grande Signora degli Ungheresi) e "Mater Gentium Slavorum" (Madre dei popoli slavi).
Testimoniata dal 1330 come luogo di pellegrinaggio, Mariazell si sviluppa nei secoli come il più importante santuario mitteleuropeo. Dal 1632 hanno luogo le processioni, che attiravano pellegrini da tutto il territorio della monarchia austro-ungarica, compresi Sinti e Rom molto devoti alla "Mater Gentium Slavorum", con la viva partecipazione della casa imperiale. Il Re Ferdinand il 9 agosto 1932 scampò a un attentato a Baden e verso la fine dello stesso anno si ammalò gravemente, per poi riprendersi.
Mariazell viene ancora oggi gestita dall’ordine benedettino. E quindi va benissimo, che anche il papa in visita risponda al nome Benedetto. Una delle caratteristiche dell’ordine è l’ospitalità. Davanti alla basilica di Mariazell, il pontefice celebrerà fra alcuni giorni la Santa Messa con 30 mila fedeli.
Una grande occasione, specie dopo la conclusione del restauro della chiesa, iniziato nel 1992 begonnen, con un costo di 30 milioni di Euro. Oggi, la basilica brilla - in tempo per le celebrazioni degli 850 anni e per la visita papale - all’esterno come all’interno. Però l’insistente richiesta di offerte per i lavori ha urtato non poco fedeli. La stampa austriaca ha parlato addirittura di un "vero e proprio terrore delle offerte" che sarebbe stato attuato dalla "senz’altro benestante Chiesa cattolica".
La serie di celebrazioni in previsione del giubileo di 850 anni era iniziata già verso la fine del 2006. Sono arrivati così in pellegrinaggio associazioni giovanili, disabili, militari, Sinti e Rom, calciatori e anche il cancelliere federale austriaco Alfred Gusenbauer.
E per ultimo, prima dell’arrivo del papa, il Pellegrinaggio internazionale dei giovani mitteleuropei, che si è svolto dal 12 al 15 agosto. Il 31 maggio 2007 è stato celebrata una Santa Messa per gli "sponsor maggiori", mentre il giorno dopo è stato il turno degli "sponsor minori".
Rispondendo a chi osserva che il restauro sarebbe stato possibile anche con costi minori, l’arcivescovo di Vienna, il cardinale Christoph Schönborn ha ringraziato i donatori con le seguenti parole: "Nessun sacrificio è troppo grande, perché questo luogo illumina e fa che la gente glorifichi Dio, quando vede questa luce".
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