E’ stato solo un caso di strumentalizzazione. Di “psicosi”, così è stato definito dalla Magistratura la vicenda ( avvenuta sabato scorso) del presunto tentato rapimento di un bimbo di tre anni da parte di una “zingara” in una spiaggia di Isole delle Femmine, a poca distanza di Palermo. Il magistrato ha scarcerato la donna, una rumena di 45 anni.
Il GIP è stato forte e chiaro: “se lo stesso gesto di piegarsi verso un bambino l’avesse compiuto una qualsiasi altra bagnante, sarebbe stato interpretato come manifestazione di comportamenti tutti leciti. Invece è stato visto come un atto idoneo a configurare un rapimento solo e soltanto perché posto in essere da una zingara”.
Nei fatti, la “fantastica” mossa, così come divulgata con un ossessionante tam-tam informativo, di “nascondere il bimbo sotto la gonna” era soltanto una favola medievale.
Ora chi e come lo si dice agli italiani - con la stessa continuità ed intensità -che per due giorni sono stati continuamente “bombardati”, in tv e stampa, dal terroristico messaggio: zingari ruba bambini?
Chi risarcisce l’immagine brutalmente violata dei Rom e dei Sinti? Chi risarcisce la donna buttata in galera? Chi farà mea culpa, dimettendosi, per avere contribuito ad alimentare e propagandare l’atroce errore? Continua a leggere...
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