
“Non si possono accomunare i campi della legalità ai lager. Ma è pur vero che è difficile gestire la convivenza di oltre mille persone che, spinte dalla disperazione, sono giunte nel nostro Paese e vivono concentrate nello stesso posto. E se questo posto è praticamente una baraccopoli, senza alcun tipo di servizi, l'impresa diventa impossibile. Questi soggetti devono essere tutelati, ed è giusto che anche la Regione partecipi a questo processo, con lo stanziamento di 11 milioni di euro” ha commentato.
“La Regione non vuole espropriare il Comune di Roma della gestione del problema. Tuttavia è essenziale assicurarsi che nei campi siano garantite alcune condizioni prioritarie: rispetto della legalità; un numero ridotto di presenze per campo, che non deve superare le 200 unità; infine la scolarizzazione, per una vera integrazione della popolazione nomade” ha concluso Giuseppe Celli.
Nessun commento:
Posta un commento