mercoledì 8 agosto 2007

Roma, in Consiglio Regionale lo SDI si smarca da Veltroni e si schiera contro i mega "campi nomadi" da 1000 persone

“Sono tra coloro che giudicano positivo il fatto che Roma abbia firmato il patto di legalità. La questione degli arrivi a Roma è stata sottovalutata per troppo tempo: si pensava che la Capitale fosse in grado di accogliere tutto e tutti. Ma le cose non stanno così ed è nata l'esigenza di un patto per la legalità” ha dichiarato Giuseppe Celli, capogruppo SDI in Consiglio Regionale del Lazio, durante il dibattito dell'assestamento di bilancio.
“Non si possono accomunare i campi della legalità ai lager. Ma è pur vero che è difficile gestire la convivenza di oltre mille persone che, spinte dalla disperazione, sono giunte nel nostro Paese e vivono concentrate nello stesso posto. E se questo posto è praticamente una baraccopoli, senza alcun tipo di servizi, l'impresa diventa impossibile. Questi soggetti devono essere tutelati, ed è giusto che anche la Regione partecipi a questo processo, con lo stanziamento di 11 milioni di euro” ha commentato.
“La Regione non vuole espropriare il Comune di Roma della gestione del problema. Tuttavia è essenziale assicurarsi che nei campi siano garantite alcune condizioni prioritarie: rispetto della legalità; un numero ridotto di presenze per campo, che non deve superare le 200 unità; infine la scolarizzazione, per una vera integrazione della popolazione nomade” ha concluso Giuseppe Celli.

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