Mostri enormi si aggirano per la Penisola, mettendo in pericolo i giorni e le notti degli italiani. Sono mostri giganteschi, orribili, violenti. Sono armati di armi potentissime: ampie gonne, spazzole lavavetri e baracche di lamiere. Sono uomini, donne, bambini. E soprattutto sono Rom, comunemente e dispregiativamente definiti dalla borghesia italidiota “zingari” o “nomadi”, etichettando sotto questo nome culture e popoli totalmente diversi.
I primi a dar fuoco alla miccia, e non poteva essere altrimenti, sono stati i solerti redattori della Padania, il quotidiano politico della Lega Nord. Quotidiano, finanziato tramite dalla Lega da soldi pubblici, di cui Umberto Bossi si proclama “direttore politico”, assumendosene quindi la responsabilità editoriale. Ora il quotidiano del Senatur, lo stesso Senatur che non più tardi di qualche giorno fa ha esortato il Nord Italia a propositi eversivi di attentato alla costituzione (affermazione non smentibile minimamente in quanto Bossi ha parlato esplicitamente di fucili contro lo Stato per non pagar le tasse...), a cavallo tra luglio e agosto si è lanciato in una crociata dai toni violenti e virulenti. Titoloni sparati a tutta pagina nei quali i Rom sono diventati il nemico della patria, la terribile minaccia della nazione. Fiumi di inchiostro per attaccarli pesantemente e accusarli di ogni nefandezza. Ma la campagna denigratoria della Padania è stata, per tutta l'estate in buona compagnia. La grande stampa italiana (dal Corriere della Sera di Paolo Mieli al Tg1 di Gianni Riotta, entrambi di comprovata fede centrosinistrorsa e questo da solo la dice lunga su tante situazioni, passando per tutti gli altri) è stata protagonista di silenzi e grida che rasentano, quando non oltrepassano, la malafede.
Il primo episodio a Palermo. Una signora Rom viene accusata, nella bolgia di un mercato rionale, di aver tentato di rapire un bambino. Psicosi collettiva e prima gogna mediatica. Tutta Italia torna ad essere convinta che migliaia di "zingari" rapiscono i nostri figli per chissà quali turpi traffici. La signora dopo alcuni giorni viene rilasciata e assolta con formula piena. Il giudice afferma, testualmente, che le accuse alla signora sono causate da pregiudizi razziali privi di fondamento. Infatti sarebbe bastato un minimo di ricerca nella cronaca italiana per scoprire come non esistano un solo caso in Italia di bambini rapiti da Rom, non un solo tribunale ha mai emesso una sola condanna in tal senso. Ogni volta che è stata sporta denuncia le accuse sono state smontate. Ma si sa, i valenti giornalisti italiani non brillano certo d'iniziativa e quindi, al posto di contestualizzare i fatti e dimostrarne l'infondatezza, hanno preferito tacere sull'assoluzione della signora lasciando lì tutto il fango gettato su di lei. di Alessio Di Florio, continua a leggere...
2 commenti:
Anche notizie come queste, e sono quotidiane, non vengono mai evidenziate neppure in certi blog:
"Aveva rubato tutto l’incasso del parcheggio ma è stato sorpreso dalla squadre volante della Polizia di Stato, bloccato e condotto in Questura. L’indomani il giudice del processo per direttissima l’ha condannato a oltre un anno di reclusione per tentato furto aggravato.
Il fatto è accaduto nella tarda serata di venerdì a Lecco. Protagonista un rumeno che era stato visto aggirarsi con fare sospetto nell’area della “Piccola”. La segnalazione è giunta al 113. Il dottor Renato Pecoraro commissario capo, dirigente delle “Volanti” ha inviato subito due auto sul posto. Gli agenti hanno iniziato ad accerchiarne il perimetro, accorgendosi così che il gabbiotto del guardiano dell’area di sosta era danneggiato. Entrati, i poliziotti sulle prime non hanno notato niente di particolare ma, ad un’analisi più attenta, hanno individuato un individuo nascosto sotto al tavolo. L’uomo aveva rubato tutto l’incasso del parcheggio presente nell’ufficio, in cui era penetrato dopo aver forzato la porta e rotto un vetro con degli attrezzi da scasso, che gli agenti gli hanno rinvenuto addosso. Il ladro accompagnato presso la Questura di corso Promessi Sposi dove ha passato la notte, è stato identificato come un rumeno di meno di 30 anni senza fissa dimora. La mattina di sabato 15 settembre è stato processato per direttissima, e condannato ad oltre un anno di reclusione, pena che non gli è stata sospesa perché aveva precedenti. "
Sula questione dei fucili...quello che ha detto è chiaro, ognuno è libero di dire e capire ciò che si vuole.
La questione rapimenti, è dimostrato che i rom rapiscono e comprano bambini, non è dimostrato ne si è mai riusciti ad avere testimonianza che lo abbiano mai fatto con bambini italiani.
Il fatto che comprano e rapiscono bambini è stato portato alla luce più e più volte dalla cronaca dove rom milionari sfruttano la manovalanza/prostituzione minorile, e su questo non ricordo di aver letto un solo rigo nonostante si facciano più articoli al giorno!
Sui bambini di Livorno torno a notare diferenti versioni a seconda di chi fa comodo, mi piacerebbe capire meglio ma alcune cose sono chiare, i genitori non hanno pensato ai figli.
Se è stato un incidente hanno abbandonato dei bambini in una situazione di pericolo, ed è inutile piangere...una cittadina sarda è stata trattata alla medesima stregua.
Se è stato un attentato e i genitori erano dentro...mi chiedo come mai loro sono qui e i bambini no.
Vorrei poi capire come mai anche la parentela tra le vittime e i responsabili è + volte cambiata(almeno secondo la stampa).
Sui lavavetri ho già detto come la penso, l'arresto è sicuramente eccessivo visto che non arrestano neppure chi commette furto con scasso(vera vergogna) ma è altrettanto vero che si usano due pesi e due misure se gli viene permesso di svolgere la loro attività in maniera totalmente abusiva, senza far commenti sull'aggressività e la maleducazione di molti di questi.
ciao Xpisp, in questo spazio web si è sempre affermato che chi sbaglia deve pagare il suo debito con la giustizia.
...e questo vale per tutti senza esclusione.
nel tuo commento affronti diverse questioni su cui siamo intervenuti ampiamente.
...ma se ci sono questioni specifiche (una per volta) siamo sempre pronti a rispondere.
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