Cinquanta milioni di euro l'anno, dal 2007 al 2009, destinati all'integrazione. Cifra che il ministro della Solidarietà sociale Paolo Ferrero vuole raddoppiare, tanto che si appresta ad avanzare al Governo la richiesta da inserire nella Finanziaria per il 2008. L'avviso sul finanziamento dei progetti è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 17 settembre 2007 n. 216 ed è aperto a quei soggetti (Regioni, Province autonome, enti locali e loro enti strumentali, associazioni, organizzazioni di imprenditori, di datori di lavoro e di lavoratori) che entro le ore 13 del 2 novembre 2007 saranno in grado di presentare dei progetti validi. «Non vorremmo trovarci con le banlieues domani - dice Ferrero - per cui lavoriamo a smontare i ghetti oggi».
Sono previste varie aree di intervento che vanno dal sostegno all'accesso all'alloggio all'accoglienza degli alunni stranieri, Rom e Sinti, dalla valorizzazioni delle seconde generazioni alla tutela delle donne immigrate a rischio di marginalità sociale fino alla diffusione della lingua e della cultura italiana.
Ferrero nel corso della conferenza stampa di presentazione dell'iniziativa ha segnalato che gli immigrati che lavorano in Italia contribuiscono per il 5% al prodotto interno lordo. Una somma che vale 65 miliardi di euro e dalla quale derivano 10 miliardi di tasse, di entrate per lo Stato. «Qui parliamo di 50 milioni - sottolinea Ferrero - e la proporzione tra questo valore e il guadagno dello Stato mi sembra chiara». Il ministro per la Solidarietà sociale ha anche sottolineato che si tratta di un progetto importante perché «per molti anni per l'immigrazione si è fatta una spesa di repressione e poco o nulla per l'inclusione. In Italia ci sono 3 milioni di emigranti regolari e 500mila bambini. Vogliamo intervenire sui punti di maggiore criticità per evitare che quando si parla di immigrazione si parli solo di una questione di ordine pubblico. Non ci troviamo davanti a un'immigrazione temporanea, ma di significativa permanenza».
1 commento:
Non conoscono vergogna...
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