
Sono previste varie aree di intervento che vanno dal sostegno all'accesso all'alloggio all'accoglienza degli alunni stranieri, Rom e Sinti, dalla valorizzazioni delle seconde generazioni alla tutela delle donne immigrate a rischio di marginalità sociale fino alla diffusione della lingua e della cultura italiana.
Ferrero nel corso della conferenza stampa di presentazione dell'iniziativa ha segnalato che gli immigrati che lavorano in Italia contribuiscono per il 5% al prodotto interno lordo. Una somma che vale 65 miliardi di euro e dalla quale derivano 10 miliardi di tasse, di entrate per lo Stato. «Qui parliamo di 50 milioni - sottolinea Ferrero - e la proporzione tra questo valore e il guadagno dello Stato mi sembra chiara». Il ministro per la Solidarietà sociale ha anche sottolineato che si tratta di un progetto importante perché «per molti anni per l'immigrazione si è fatta una spesa di repressione e poco o nulla per l'inclusione. In Italia ci sono 3 milioni di emigranti regolari e 500mila bambini. Vogliamo intervenire sui punti di maggiore criticità per evitare che quando si parla di immigrazione si parli solo di una questione di ordine pubblico. Non ci troviamo davanti a un'immigrazione temporanea, ma di significativa permanenza».
1 commento:
Non conoscono vergogna...
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