lunedì 17 settembre 2007

Bologna, una vittoria!

Il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) dell’Emilia Romagna ha accolto il ricorso presentato contro l’ordinanza di demolizione emessa dal Comune di Bologna e notificata in estate ad una famiglia italiana di etnia Sinti, da più di 20 anni a Bologna, e proprietaria di un terreno, regolarmente acquistato, in via Peglion.
Lo scorso luglio il Comune notificò loro una ordinanza di demolizione con l’avvertenza che in caso di mancata ottemperanza entro il termine di 90 giorni, l’area sarebbe stata automaticamente acquisita al patrimonio comunale e sgomberata coattivamente.
L’oggetto del contendere è relativo alla presenza sul terreno di un pavimento di ghiaia, camper e roulotte. Abusi edilizi, secondo il Comune, che nell’ordinanza ha sottolineato la destinazione agricola del terreno.
La famiglia, in tutto ventuno adulti, tra cui un handicappato grave, e quindici bambini, si era rivolta agli avvocati Piero Gennari e Saverio Chesi che lo scorso 16 agosto hanno presentato, appunto, ricorso al T.A.R.
Il Tribunale amministrativo ha ritenuto l’ordinanza del Comune produttiva di un danno grave ed irreparabile nei confronti della famiglia perchè l’abuso contestato è funzionale all’insediamento abitativo di diversi numerosi nuclei familiari.
Per questa ragione, ha sottolineato il tribunale, «si ritiene pertinente il richiamo degli avvocati alla legislazione regionale in materia di transito e sosta dei nomadi e alle relative incombenze che da esse derivano per le amministrazioni locali».
La pronuncia del Tribunale amministrativo toglie dunque efficacia esecutiva all’ordinanza del Comune che potrà comunque ricorrere al Consiglio di Stato. Poco prima della decisione del TAR, un’ordinanza analoga è stata notificata ad altri cinque componenti della famiglia.
«In tutti questi anni la famiglia sinta - hanno ricordato i legali - ha dimostrato sempre la massima collaborazione con le Istituzioni. Inoltre si sono resi disponibili a qualunque soluzione, anche eventualmente ad acquistare, pur in modo agevolato, ovvero ottenere in permuta un nuovo terreno che il Comune voglia loro indicare come disponibile.
L’unica loro richiesta è restare uniti. La Legge regionale 23 novembre 1988, n. 47 - concludono Chesi e Gennari - prevede che i Comuni si attivino per individuare e predisporre aree sosta, dotate di opere e servizi. Attesa la permanenza ultra ventennale della famiglia Gallieri nel territorio del Comune di Bologna ed essendo stata esplicitata da tempo la loro volontà di radicarsi nel territorio e nella comunità bolognese, l’Autorità comunale appare in grave ritardo rispetto al dovere di individuazione ed alla realizzazione delle aree necessarie, peraltro finanziate quasi integralmente dalla Regione Emilia Romagna nonché dalla Comunità Europea». Un principio richiamato nella decisione del TAR.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Ennesimo esempio di discriminazione, io italiano pagante le tasse se possiedo un terreno agricolo non posso neppure decidere quali piante tagliare.
Invece viene qui raccontata come una vittoria il fatto che un gruppo di sinti, in barba alle leggi italiane, può trasformare un terreno agricolo in un accampamento modificandone perfino il fondo.
Mi chiedo dove vadano gli scarichi di queste persone e come si procurino acqua e corrente.
Interessante vedere la disponibilità a barattare un terreno agricolo, oramai gravemente compromesso, con uno di altro tipo, che stupido il comune a non fare questo scambio con un terreno edificabile notoriamente di valore inferiore.
Purtroppo la realtà è che certe persone usano la legge solo quando gli conviene, qui siamo di fronte ad un abuso, ma la ragione come al solito l'ha il prepotente.

Anonimo ha detto...

Per esempio, se io volessi vivere in una roulotte, non potrei? Sono obbligato ad avere una casa in muratura?
Quando dal punto di vista igienico sono a posto, perché non posso stare in una campina? Oltre tutto, se ho letto bene quei sinti sono su un terreno di loro proprietà. Se vogliono stare nella campina o se non possono farsi una casa in muratura, devovo per forza lasciare lì tutto e andare magari a pagare l'affitto in qualche appartamento?
Davvero questa legge non la condivido. Se io stesso volessi vivere in roulotte non troverei giusto dover rinunciare.

u velto ha detto...

Per la cronaca sottolineiamo che la famiglia allargata viveva nel terreno di proprietà da vent'anni e la legge italiana (legge 47/85, sostiuita dal testo unico 380/2001), fino al 1 gennaio 2005, non riteneva abuso edilizio la roulotte posizionata su terreno agricolo.

...in un lampo tutto è diventato abusivo e nella maggioranza delle situazioni esistenti non è stato possibile costruire percorsi per regolarizzarsi con la nuova normativa.

il risultato: famiglie di cittadini italiani gettate in strada.

proviamo a fare un esempio: domani esce una legge che decreta fuori legge tutte le villette a schiera, i comuni iniziano ad abbattere le villette e a gettare in strada le famiglie... voi cosa dite?

Anonimo ha detto...

CARISSIMI Carlo.B. e SUCAR DROM Allora ti dico e ti ripeto per l'ennesima volta lei stesso ha detto che piu tosto di pagare un affito preferishe stare in una roulott o in una (CAMPINA)allora ecco per quanto ti ho detto che molti rom e sinti preferiscono stare in campi nomadi ancora c'è chi preferisce stare ancora nelle vecchie radici c'è chi sta per necessità i CAMPI NOMADI dovrebero essere solo un appogio provvisorio e poi si trova una casa in affito con affiti agevolati o (ECONOMICI) le soluzioni ci sono basta un po di volontà per quanto mi riguarda sul un terreno agricolo senza fognature senza condizioni igeniche sanitarie si vive in condizioni precarie poi per la legge tu lo sai che in un posto agricolo non possono sostare più neanchè roulotte ,conteiner e prefabbricati ecc...Carissimo Berini rimango in anonimato ti do i miei iniziali e ci consciamo molto bene mi scuso per le risposte un abraccio atutti voi e anche a juri.del.bar
ANONIMO
A... T..... O. N..... M.....

Anonimo ha detto...

Non si può spostare la residenza (per esempio a... Montecarlo)?

u velto ha detto...

ciao A... T..... O. N..... M....., noi non abbiamo proprio capito la tua identit� ... ma se vuoi organizziamo un "cruciverbone".

nessuno ha mai detto che una famiglia sinta preferisca stare in roulotte per non pagare un affitto anche perch� ci sono centinaia di famiglie che vivono da anni in terreni affittati.

i terreni agricoli, dove abitano le famiglie sinte e rom che seguiamo, hanno le fognature e tutte le condizioni igienico sanitarie richieste dalle diverse disposizioni nazionali, regionali, provinciali e comunali.

l'attuale legge (testo unico 380) � molto chiara la roulotte � un abuso edilizio.

noi cerchiamo di aiutare le famiglie che gi� abitano in terreni agricoli a richiedere una regolarizzazione.

inoltre, stiamo lavorando Regione per Regione per modificare le leggi urbanistiche esistenti.

u velto ha detto...

Precisiamo che la decisione del TAR non è la sentenza definitiva ma la motivazione alla sospensiva dell'Ordinanza del Sindaco.