sabato 8 settembre 2007

Carabinieri: lavavetri? Non c'è nessun racket!

All'inizio venne Cofferati. Nell'autunno del 2005 il sindaco di Bologna lanciò una campagna contro i lavavetri. Secondo lui c'era un racket e bisognava colpirlo. I carabinieri si misero alla ricerca del racket e dopo qualche tempo dovettero smentire la tesi del sindaco.
Non c'è nessun racket, sono solo poveracci che chiedono danaro in cambio di un lavoro utile: lavano vetri e se vuoi puoi dargli mezzo euro.
Ma la gente si incazza. L'automobilista che alle sette di mattina, incolonnato in una fila eterna respira gas di scarico è triste, rabbioso, aggressivo. E come non capirlo? Va al lavoro. I prezzi salgono. I salari scendono. E quando sei incazzato hai bisogno di prendertela con qualcuno, possibilmente più debole e più povero. Il lavavetri è perfetto.
In Italia sta nascendo un nuovo partito. Anche se si chiama democratico quel partito ha deciso di presentarsi sulla scena con una campagna che non si può qualificare altrimenti che razzista.
Per conquistare il consenso della gente troviamo qualcuno che sia più miserabile di tutti e scarichiamogli addosso la miseria di tutti quanti. Ha funzionato, può funzionare ancora.
Chi sono i lavavetri? Scocciatori, risponde il benpensante irritabile che è in ciascuno di noi. Arresteremo tutti gli scocciatori? Quella di lavavetri è una definizione di tipo razziale.
Perché perseguitare un poveraccio che fa il gesto di lavarti i vetri della macchina? Invece di chiedere l'elemosina propone uno scambio normale. E' il libero mercato, no? Ma ai lavavetri è precluso. Continua a leggere…

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Libero mercato??? scambio????

Mi risulta che uno propone un servizio o una merce e io SCELGO se la cosa m'interessa o meno.
Ora se io mi fermo al 3° semaforo della mattinata e trovo il 3°(se va bene) personaggio che pretende in maniera arrogante di lavarmi il vetro magari già lavato al semaforo precedente e oso dire di no(ammesso che faccioin tempo prima di trovarmi con la macchina tutta sbroffata) come minimo mi becco una sequela d'insulti, se va male invece per ripicca ti rifila una bella spruzzata d'acqua sulla macchina.
Non capisco come mai in certi posti mi sia capitato d'incontrare non un lavavetri ma una ragazza armata di straccio, acqua ecc e altre due che passano sul lato opposto dell'auto pur essendo sprovviste di qualsiasi strumento atto a lavorare.
Non capisco poi una cosa, quando si vuol far impietosire il cittadino si racconta che esiste un racket che obbliga queste persone a fare questi lavori, anzi se non rientrano con un incasso degno vengono pure puniti...quando la questione diventa di ordine pubblico..il racket sparisce.

Parliamo poi di scambio, un autolavaggio deve chiedere i permessi, deve scontrinare tutto, deve fare le vasche di recupero dell'acqua, ecc....se proprio vogliamo potremmo ravvisare i reati di evasione fiscale(se è un lavoro.....) e impresa abusiva, concorrenza sleale, ecc.
Vedendo poi alcuni di queste persone mi chiedo, hanno due braccia, sono in salute...trovare un lavoro...troppo difficile?"

Evidentemente in Italia è in atto da tempo una discriminazione, chi DEVE seguire le norme altrimenti viene punito e chi invece è libero di fare quel che vuole...tanto è sempre la povera vittima.

u velto ha detto...

ciao Xpisp, il tuo ragionamento è corretto. infatti, noi pensiamo che la miglior politica sia quella proposta dal Sindaco di Torino: aiutiamoli a trovare un lavoro regolare.

nel frattempo li si potrebbe anche aiutare a fare la licenza come lavavetri.

se qualcuno è arrogante e cretino lo si può sempre denunciare, come si possono denuciare i tanti cretini che trovi in strada...