giovedì 13 settembre 2007

Consiglio d'Europa: inadeguate le politiche italiane per i Rom e i Sinti

Inadeguatezza dei campi, sgomberi forzati ed espulsioni, assenza di alloggi permanenti per i 140.000 Rom, Sinti che vivono stabilmente nel nostro Paese. Il Consiglio d'Europa, per bocca del suo vice segretario generale Maud de Boer Buquicchio, che ha incontrato ieri il ministro della Solidarieta' sociale, Paolo Ferrero, bacchetta l'Italia, contestando in sostanza al nostro Paese la mancanza di adeguate politiche di integrazione per le popolazioni "nomadi".
"Bisogna avere il coraggio di dire agli italiani che 140.000 rom si possono integrare", ha sottolineato il ministro Ferrero, dopo l'incontro, anche se questo comporta "un certo grado di litigiosita' con l'opinione pubblica".
Relativamente al rispetto dei diritti umani dei "cosiddetti nomadi", l'Italia "si trova in difetto- ammette Ferrero- e stiamo lavorando a recuperare la situazione".
Il ministro non si pronuncia sul problema delle espulsioni, che sono di competenza del ministero dell'Interno, ma per quanto riguarda gli altri rilievi sollevati dal Consiglio d'Europa, "l'indirizzo deve essere quello dell'integrazione scolastica dei bambini, del superamento dei campi e dell'inseramento lavorativo dei Rom". I primi interventi in tal senso, partiranno a breve con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale (domani, o dopodomani) della direttiva che definisce l'utilizzo del fondo di 50 milioni di euro per l'integrazione degli immigrati previsto dalla scorsa Finanziaria.
Di questi, 3 milioni sono stati destinati a progetti sperimentali per il superamento dei campi in quattro città italiane: Roma, Padova, Torino e Milano. Un milione di euro sarà invece utilizzato per l'inserimento scolastico dei bambini rom a Roma, Bologna, Napoli, Firenze e Milano.
"Questo intervento- spiega Ferrero- non risolve il problema, ma permette di segnare una direzione di marcia: tentiamo di determinare esempi verificabili per segnalare che percorsi di integrazione sono possibili". A tale proposito il ministro cita il modello adottato dal Comune di Pisa, che "da solo" ha inserito in alloggi permanenti i 470 rom presenti sul suo territorio e ha mandato a scuola tutti i bimbi. Per segnalare le buone pratiche ed analizzare i problemi che ci sono, entro il mese di settembre, ci sara' al ministero un incontro coni sindaci.
Ferrero prende, infine, l'impegno di proporre al governo l'integrazione della legge italiana (del 1999), che attualmente non comprende tra le minoranze linguistiche Rom e Sinti."Significa- conclude il ministro- prendere atto della realta', visto che da circa 600 anni in Italia vivono stabilmente queste popolazioni".

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