Si piange di fronte a quelle piccole bare bianche, ci si dispera pensando a quelle vite spezzate sul nascere. Ci si domanda perchè ad Eva, Danchiu, Mengji e Tutsa, che avevano tra i 4 ed i 10 anni, la vita, quella tragica notte tra il 10 e l'11 agosto, non ha dato scampo.
Se ne sono andati così, morti carbonizzati in un piccolo insediamento Rom fatto di quattro - cinque baracche sotto un cavalcavia alla periferia di Livorno. Poi però, in tanti, uomini e donne, madri, padri, giovani e anziani, prende il sopravvento la rabbia. Di fronte a quei due padri che scendono in lacrime scortati dalla polizia penitenziaria, stretti nel loro abito nero ed a quelle due giovani madri che si disperano, urlando straziate dal dolore e si accasciano a terra sorrette da parenti e amici, subentra la rabbia, ci si domanda come si possa fuggire senza nemmeno tentare di salvarli. Ma questo e', come ha sottolineato il sindaco di Livorno, Alessandro Cosimi, "il giorno del dolore. Domani sarà quello della riflessione".
La funzione funebre è stata celebrata secondo il rito ortodosso: "L'etnia Rom - ha detto il prete ortodosso Joan Sarpe - è stata per molto tempo emarginata. Sono pochissimi quelli che hanno provato a fare qualcosa per loro. Sono sempre stati allontanati dal resto della società, forse per paura".
Ha preso poi la parola il vescovo vicario di Livorno Paolo Razzauti, che ha invitato tutti all'attenzione "perchè stiamo perdendo la visuale di noi stessi, di chi siamo. Queste tragedie ci devono infatti aiutare a ritrovarla".
In prima fila siede il ministro della Famiglia Rosy Bindi, che sottolinea come di fronte a una tragedia del genere nessuno "può dire di non avere responsabilità".
Il Presidente della Camera dei deputati , Fausto Bertinotti, ha inviato il seguente messaggio al Sindaco di Livorno, Alessandro Cosimi: “In occasione della cerimonia funebre dei quattro bambini che hanno perso la vita lo scorso 12 agosto nell’incendio sviluppatosi nel campo nomadi situato in localita’ Stagno, nei pressi di Livorno, desidero esprimerLe i sentimenti del mio profondo cordoglio e della mia intensa vicinanza, che La prego di voler estendere ai loro familiari, cosi’ duramente colpiti dalla tragica perdita, ed all’intera comunita’ rom di Livorno”.
E' passata un'ora e le piccole bare lasciano, tra un lungo e commosso applauso, la Cattedrale di San Francesco a Livorno per l'ultimo viaggio verso il cimitero dei Lupi, dove sono state tumulate.
2 commenti:
dal sito www.comune.livorno.it
Per prevenire fenomeni di sfruttamento di minori rom entro fine mese sarà operativo a Livorno un gruppo di lavoro "interistituzionale"
Illustrati anche i risultati del blog “Livorno e i rom. Tra inclusione e legalità”
Livorno, 10 ottobre 2006 - Il sindaco Alessandro Cosimi insieme agli assessori al Sociale Alfio Baldi e all’Istruzione Carla Roncaglia, ha presentato questa mattina a Palazzo Municipale il gruppo operativo di carattere “interistituzionale” che lavorerà a Livorno per la prevenzione di fenomeni di sfruttamento o maltrattamento dei minori rom; fenomeni venuti alla ribalta in maniera drammatica ed eclatante con la tragedia dell’agosto scorso avvenuta a Pian di Rota.
Del gruppo di lavoro fanno parte Giovanni Bencini (Direttore Istituzione per i servizi alla persona del Comune di Livorno), Enrica Pietracaprina (Responsabile Piano Integrato Salute), Susanna Malfanti (Responsabile Servizi Sociali Distrettuali), Lilia Bottigli (Responsabile Servizi Prima Infanzia del Comune di Livorno), Letizia Vai (Responsabile Conferenza scolastica zonale ), Romano Gori (Dirigente Ufficio scolastico provinciale), Silvana Guantini (Responsabile Unità Salute mentale Infanzia e Adolescenza distretto livornese Azienda USL 6 ), Rosa Maranto (responsabile Attività Consultoriali- età infantile- Azienda USL 6), Milli Caschili (responsabile Attività Consultoriali- età adolescenziale- Azienda Usl 6), Alessandro Giusa dell’Ufficio Minori della Questura . Il gruppo di lavoro, coordinato dal direttore dell’Istituzione, entro fine mese presenterà al sindaco un programma operativo dettagliato che, sulla base della situazione esistente e sulla base delle attuali presenze nel territorio comunale, predisporrà linee ed azioni di intervento.
< Queste persone – ha detto il sindaco - sono dei “professionisti”, ciascuno nel proprio ambito di competenza; ed hanno accettato di mettere a disposizione la loro esperienza, maturata in molti anni di lavoro, in maniera coordinata, per portare avanti una politica di inclusione e interazione nei confronti dei rom, proprio a partire dai bambini. Il gruppo interagirà anche con le associazioni di volontariato, Svs, Misericordia, Comunità S. Egidio, Caritas, Salesiani, Arci, Uisp, Libertas e con una rappresentanza della stessa comunità rom >.
Nel corso dell’incontro è stato chiarito che non si tratta di un’operazione di tipo repressivo a “tolleranza zero” né di “accoglienza indiscriminata” . Il gruppo di lavoro ha il compito di adeguare i servizi già esistenti e rendere più efficace il percorso di “inclusione” sociale dei bambini rom. Agirà attraverso il loro inserimento nella vita scolastica, ma anche avvicinandoli allo sport e ad altre occasioni di socialità , togliendoli prima di tutto dalla strada,e proponendo a bambini e adulti un percorso di “legalità”.
Il sindaco ha presentato anche i risultati del blog dedicato alla tematica “Livorno e i rom. Tra inclusione e legalità” aperto sul sito del Comune dopo i funerali dei 4 bambini rom . Gli accessi al blog sono stati 3291. Gli interventi pubblicati sono stati 286. Solo 5 interventi sono stati “moderati” cioè non pubblicati in quanto non pertinenti all’argomento.
< In questo periodo – ha rilevato Cosimi - a Livorno si è evidenziata una vera e propria “frattura etica” che, a partire dalle prime reazioni della città in occasione della sospensione di Effetto Venezia e dell’emanazione del lutto cittadino , si è palesata ancora di più nella sua realtà attraverso il blog. Gli interventi inviati dai cittadini, alcuni dei quali veramente molto duri e che cominciavano con : “Non sono razzista ma…”, ci sollecitano a governare attivamente la questione rom con un approccio culturale nuovo >.
Si partirà quindi scoraggiando l’accattonaggio dai minori, per migliorare la qualità della loro vita, per arrivare agli adulti: non sarà certo un percorso facile, né veloce, perché c’è da agire da un lato in maniera forte e capillare sulla educazione e formazione alla “legalità” delle comunità rom presenti nel nostro territorio (che non sempre sono “monitorabili” con certezza né sempre propensi ad avvicinarsi ai nostri servizi sociali e sanitari); dall’altro lato c’è da agire nei confronti dei cittadini livornesi , molti dei quali in questa circostanza hanno dimostrato forti resistenze all’accoglienza degli stranieri e in particolare dei rom .
< Il nostro – ha concluso il sindaco Cosimi - è un tentativo di ricomporre questa “frattura etica” e di far riflettere la città su se stessa. Cercheremo di tracciare un percorso che guardi al futuro, al di là del fatto che questo possa essere impopolare anche per l’Amministrazione. Ma è un rischio che vogliamo correre >.
Domattina dalle 10.05 alle 11.00 il sindaco Cosimi sarà ospite su Rai Tre della trasmissione “Cominciamo bene “ con Fabrizio Frizzi, per approfondire questi argomenti.
ciao Anonimo, bene la creazione di un gruppo di lavoro interistituzionale, male che nessuna organizzazione rom sia stata inserita stabilmente in questo gruppo.
Posta un commento