giovedì 25 ottobre 2007

New York si ribella al nazi-rock di Marko Perkovic

Il cantante brandisce una spada, le canzoni parlano di odio e pulizia etnica, il pubblico mostra il suo entusiasmo con il saluto nazista.
Con questi ingredienti, il concerto newyorkese della rock star croata Marko Perkovic, previsto per il mese prossimo, non poteva passare sotto silenzio e sta anzi scatenando le proteste delle associazioni che combattono l’odio razziale e l’intolleranza.
Nelle canzoni di Perkovic, denunciano gli attivisti newyorkesi, all’amore per Dio, per la famiglia e la nazione si mescolano l’esaltazione del nazismo e la nostalgia per il regime Ustasha, colpevole del genocidio di migliaia di ebrei, serbi, rom e sinti nella Croazia del secondo conflitto mondiale.
“Giocare su questi temi solo per far spettacolo, ma anche per reale convinzione, è una cosa ripugnante”, sottolinea Mark Weitzman, direttore della task force del Simon Wiesenthal Center che si occupa della difesa dei diritti umani e tiene sotto controllo da anni le performance di Perkovic. Weitzman è stato fra i primi a rivolgersi all’ambasciata croata a Washington per chiedere l’annullamento del concerto e ha ottenuto l’immediato appoggio della comunità serba di New York, composta in larga parte da immigrati scampati alle violenze commesse dai croati durante la guerra nei Balcani.
Di segno opposto le reazioni dei croati newyorkesi, che considerano Perkovic un eroe nazionale e assicurano la loro presenza sotto il palco: i 700 biglietti in vendita sono già andati esauriti.

1 commento:

Anonimo ha detto...

PJESME MARKA PERKOVICA NISU NAZIONALISTICKE NEGO DOMOLJUBLJIVE...MI HRVATI NEVOLIMO DA DOMOLJUBLJE ZOVU FASIZAM.........ZA DOM SPREMNI