"Sicuramente tra i gruppi più a rischio continuano a posizionarsi al primo posto le popolazioni rom e sinte, che vivono quotidianamente pratiche di emarginazione ed esclusione dai principali settori della vita economica, sociale e professionale, oltre che risultare profondamente emarginati in settori quali l’alloggio, l’istruzione, l’accesso ai servizi. Secondo il rapporto ECRI10, le stime di questa popolazione oscillano tra le 120.000 e le 150.000 persone, di cui circa il 60% sono di nazionalità italiana e il 40% sono rom provenienti dai Balcani e dalla Romania11.
La segregazione territoriale della popolazione rom nei campi nomadi si è riproposta nel corso del 2006 in misura ancora più grave, come dimostra la denuncia presentata dall’ERRC allo European Committee of Social Rights12. La segregazione dei campi porta con sé, in seconda battuta, l’esclusione dal mondo del lavoro, dall’istruzione, dall’accesso ai diritti sociali e sanitari."
Inizia così il capitolo 4, “gruppi vulnerabili”, del Rapporto ENAR 2006 sull’andamento dei fenomeni di razzismo e xenofobia in Italia nel 2006. Il rapporto, che è stato realizzato dal COSPE, descrive come il razzismo e le discriminazioni in Italia siano ancora uno dei principali problemi che migranti, richiedenti asilo, rifugiati, rom e sinti devono affrontare in vari settori della vita pubblica. Leggi il rapporto…
1 commento:
questo rapporto mi sembra "leggerino" in confronto alla realtà, voi cosa dite?
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