Allarme rivolto alla società civile ed alle forze politiche dell’Italia democratica.
Quando accade da qualche anno a Pescara ed in gran parte dell’Abruzzo contro la minoranza etnica Rom è estremamente grave, ma molto significativo di quale strategia la politica di centro sinistra Abruzzese vuole realizzare in questa Regione contro questa storica minoranza: pulizia etnica simile ai peggiori regimi autoritari.
Da cinque anni a Pescara (circa 2000 Rom) ed in Abruzzo (oltre 4000 Rom) si registrano solo operazioni di polizia per prevenire e contrastare giustamente i delinquenti Rom, nessuna politica di integrazione culturale è attivata dagli amministratori locali a favore di questa storica minoranza etnica composta da una sostanziosa maggioranza di persone, onesti cittadini, che in silenzio subiscono la pregiudiziale discriminazione razziale e per paura rinunciano ai diritti.
Questa e’ pulizia etnica vera e propria e la società civile deve contrastare questa vergognosa strategia.
La politica Abruzzese ha ampiamente dimostrato sia l’assenza di volontà ad attivare un corretto programma politico di integrazione culturale della minoranza Rom, sia l’indifferenza a rimuovere gli ostacoli pregiudiziali e discriminanti che impediscono alle persone di questa storica minoranza etnica di svolgere un ruolo positivo, attivo e propositivo nella vita sociale, culturale e politica della Regione Abruzzo.
La minoranza etnica Rom in Abruzzo c’è, ed i gravi episodi di illegalità delle scorse settimane e le scritte razziste e xenofobe apparse a Pescara qualche giorno fa non hanno minimamente modificato l’indifferenza della politica verso la questione Rom, sottovalutando il fenomeno e manifestando una volontà politica di negazione delle norme e dei principi Costituzionali ed Europee.
Attivare un programma di politiche sociali per l’integrazione della minoranza etnica Rom significa dare risposte concrete ai bisogni della quotidianità di tutti i cittadini e costruire una migliore convivenza e coesione sociale.
Fermo restando la nostra netta condanna a ogni forma di illegalità da chiunque sia commessa, denunciamo all’opinione pubblica Abruzzese, alla società civile, ai media ed a tutte le forze politiche che nella pregiudiziale indifferenza degli amministratori degli enti locali Abruzzesi, in particolare del Comune di Pescara, verso i numerosi cittadini Italiani ed Europei appartenenti alla minoranza etnica Rom, molti fattori evidenziano il concretizzarsi di una ”pulizia etnica” contro la minoranza Rom con palesi violazioni delle Direttive Europee e delle norme e principi della Costituzione Italiana
1) L’assenza di un adeguato programma di politiche di integrazione culturale della minoranza Rom e la disponibilità e la gestione delle risorse comunitarie in merito non sono utilizzate per tale obiettivo.
2) La persona Rom, onesto cittadino appartenente a questa minoranza etnica, è costretto ad inoltrare alle istituzioni preposte la richiesta del cambio del cognome per cercare di SFUGGIRE alla violenta discriminazione razziale, questo accade a Pescara nel totale disinteresse dell’ente locale, delle istituzioni e della società civile. Arrivare al punto di richiedere il cambio del cognome per discriminazione vuol dire che la discriminazione razziale ha raggiunto livelli inaccettabili per una società civile e democratica.
3) Per il secondo anno consecutivo in una classe di scuola media di Pescara il 70% degli alunni sono Rom, cioè classi speciali vietati dalla legislazione Italiana. Nessuna politica per il diritto allo studio e per abbattere l’insuccesso e la dispersione scolastica degli alunni Rom.
4) Assenza di politiche per garantire i diritti fondamentali anche ai minori Rom nel rispetto della convenzione internazionale sui diritti del fanciullo.
5) L’assenza di politiche per l’accoglienza dei cittadini Europei Rom come previsto dalla direttiva Europea 2004/38/CE sulla libera circolazione dei cittadini Europei.
Questi sono alcuni dei numerosi elementi della politica di pulizia etnica contro la minoranza Rom in atto nella regione Abruzzo in generale ed in particolare nel Comune di Pescara che nel breve periodo porterà a forte tensione la convivenza civile ed il disagio condizionerà la quotidianità del cittadino.
E’ una grande ipocrisia della politica quando esprime il suo plauso alla repressione della illegalità della persona Rom, consapevole che senza una politica di integrazione culturale la discriminazione razziale e la illegalità è destinata a crescere, come più volte evidenziato anche dai rappresentanti delle forze dell’ordine, lasciati soli a gestire una problematica le cui cause sono in primis di ordine politico.
Succede che troppi politici divenuti capipopolo giocano per avere quarti d’ora di popolarità e non si chiedono cosa avverrà domani, quando l’odio continuerà a fermentare, avvelenando le radici della convivenza civile e culturale.
Si parla tanto di legalità, ma il rispetto della legalità non deve essere a tutto tondo e valido per tutti? o forse alla politica Pescarese in particolare ed a quella Abruzzese in generale è riconosciuto il diritto di violare le norme ed i principi Costituzionali ed Europee ponendo la minoranza Rom come capro espiatorio?
“Manca solo che qualcuno rispolveri dalle soffitte dell’intolleranza il triangolo nero degli asociali, il marchio d’infamia che i nazisti applicavano agli abiti dei rom.”
I media Abruzzesi hanno sempre ignorato le responsabilità e le violazione di norme e principi da parte del pubblico amministratore locale; quei media che da sempre sono attenti ad amplificare fatti di cronaca che coinvolge la persona Rom e con grande falsità generalizzano dimenticando che il reato e personale e non di etnia (se un rom delinque tutti i rom delinquono è una equazione falsa); quei media che spesso parlano e sparlano della cultura Rom dimenticando di dare spazio e voce alla cultura Romanì e diritto di replica per pari opportunità di informazioni.
Il silenzio dei media e la prudenza delle associazioni Pescaresi ed Abruzzesi sono il sintomo di una politica di negazione, di rifiuto, di emarginazione e discriminazione della popolazione Rom, ma anche una politica clientelare ed individualista che ignora i bisogni di tutta la collettività e che mai produrrà sicurezza e legalità.
La sicurezza e la legalità si promuovono con politiche di interazione, di coesione sociale, di mediazione, di partecipazione, non fomentando pregiudizi e discriminazione; i fenomeni sociali si contengono con le corrette politiche prima che con le manette.
Oggi la minoranza Rom a Pescara e in tutta la Regione Abruzzo è quella che la politica vuole che sia, cioè una minoranza etnica esclusa e discriminata che subisce come non mai una politica di negazione, di pulizia etnica con l’obiettivo della propaganda e del clientelismo politico.
Di fronte a tutto questo non possiamo rimanere indifferenti, il silenzio, la rinuncia al diritto di critica, la dismissione dell’intelligenza e della ragione non appartengono alla nostra organizzazione.
A questa politica di negazione, di pulizia etnica verso la minoranza Rom contrapponiamo il nostro netto rifiuto, ed attiveremo tutte le forme di denuncia e di protesta civile e democratica, e di forte proposta professionale, iniziando dal progetto “Un Rom al consiglio comunale” con la candidatura di una persona Rom alle prossime elezioni amministrative.
Rom Sinti @ Politica, il Presidente Nazzareno Guarnieri
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