Decreto legge sulle espulsioni dei cittadini comunitari, spazio europeo, cittadinanza europea. Melting Pot Europa ha intervistato Marco Revelli, storico e sociologo, docente all’Università Orientale del Piemonte.
Sembra che per una barriera caduta, quella che ha visto Romania e Bulgaria fare ingresso nell’ Unione Europea, se ne debbano per forza alzare di nuove. La politica, i mezzi di informazione, la normativa comunitaria, sembrano andate in corto circuito. Tu hai definito questa situazione “una crisi di nervi dello scenario italiano”. Cosa sta accadendo?
Effettivamente, quello a cui abbiamo assistito la scorsa settimana, è un vero e proprio caso di precipitazione ed imbarbarimento del nostro comune senso collettivo e della sfera politica che non ha probabilmente precedenti, quantomeno nella nostra storia recente, dell’ultimo mezzo secolo.
Di colpo ci siamo scoperti in un paese in preda ad una crisi di nervi, in tutti i suoi livelli. Quello delll’opinione pubblica, dei media che hanno svolto un ruolo devastante nell’area della comunicazione, e della politica, che ha prodotto un corto circuito devastante.
Da un evento, un crimine terribile come l’assassinio di Giovanna Reggiani, imputabile ad un individuo, ad una persona, che peraltro è stata immediatamente arrestata su denuncia di una Rom che abitava nel medesimo insediamento, si è passati alla colpevolizzazione collettiva di un intero gruppo etnico, di una intera popolazione, migrante, povera, già oggetto di stigma e persecuzione sociale in Italia ed in Romania.
Questa è una prova di irresponsabilità assoluta innescata sicuramente dalla destra, che ha il fascismo nel proprio dna, da Gianfranco Fini, che grattando sulla vernice di incivilimento che si è dato, resta il fascista di sempre, ma fatta propria e rincorsa dalla sinistra, dal Sindaco di Roma in particolare, che ha una responsabilità a mio avviso gravissima, e che ha fatto seguire a quell’episodio una vera e propria rappresaglia.
La distruzione dell’insediamento ad opera delle ruspe del comune è un atto di guerra, di rappresaglia, contro una collettività che non aveva alcuna responsabilità se non quella di abitare nello stesso luogo del colpevole. Continua a leggere…
4 commenti:
il governo di centrosinistra firma il decreto per le espulsioni, il sindaco (di centrosinistra) di Roma demolisce i campi nomadi e deporta i nomadi....ma Fini è un fascista!! complimenti bella coerenza un applauso forte e caloroso a questo bravo Docente universitario se mistifica la realtà in questo modo capisco perchè in Italia l'istruzione è allo sbando. Bravi !!! veramente....un bel colpo....
Municipio V
concordiamo che il resto è peggio. Fini almeno ha la scusante di non essere al Governo.
Fini fascista questa è bella!! Lui ha rinnegato il fascismo con il suo viaggio in Israele definendolo il male assoluto, e ancor prima con la svolta di Fiuggi ha portato il partito ad allearsi con mafiosi, democristiani e socialisti.
Per cui Sucardrom non dire palle. Fascista lo puoi dire a me, visto che lo sono, e sono fiero di esserlo
ciao Anonimo, mi dispiace che tu non condivida la tesi espressa da Marco Revelli.
noi di sucardrom crediamo che il percorso di Fini, come di tutti gli italiani, nell'allontanarsi da certe posizioni politiche debba essere testimoniato ogni giorno e non crediamo che in queste settimane ne Fini ne altri abbiano brillato...
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