mercoledì 12 dicembre 2007

Milano, le associazioni fanno cartello per i Rom

Nasce a Milano un Cartello permanente che riunisce una quindicina (per il momento) di associazioni laiche e cattoliche che operano da anni sul territorio del capoluogo lombardo per mettere in campo una strategia comune in grado di dare risposte alternative alla politica esclusivamente repressiva nei confronti di Rom e Sinti. Tra le principali sigle presenti ci sono Arci, Acli Milano, Caritas, Gruppo Abele, Comunità di Sant'Egidio, Camera del lavoro, Cisl Milano, a cui si aggiungono le diverse associazioni di solidarietà a Rom e Sinti. Ad oggi non risulta l’adesione della Casa della Carità di don Colmegna, ideatore dei cosiddetti “patti di socialità e legalità”.
"Vogliamo dare un messaggio in controtendenza, perché l'approccio alla povertà non può partire dagli sgomberi e dai rimpatri e vogliamo dunque pensare a una politica dell'accoglienza e dell'integrazione" spiega Fulvia Colombini della segreteria della Camera del Lavoro di Milano, sottolineando che il Cartello intende "essere un luogo di riflessione comune" ed "elaborare delle proposte" per una politica sui Rom che possa avere una valenza anche extra-milanese. Per questo il tavolo annuncia la volontà di organizzare a Milano per metà gennaio prossimo un convegno dedicato a questi temi con ospiti i ministri Paolo Ferrero (Solidarietà sociale), Barbara Pollastrini (Diritti e pari opportunità) e Rosy Bindi (Politiche per la famiglia).
Percorsi di alfabetizzazione, politica abitativa, formazione professionale, inserimento lavorativo, mediazione sociale, sono le chiavi individuate dal Cartello, per un processo fattivo di integrazione delle diverse comunità Rom e Sinti nel tessuto metropolitano. Ma le associazioni puntano anche alla costituzione di un Osservatorio su sgomberi ed esplusioni che censisca motivazioni e caratteristiche dei provvedimenti e prevenga eventuali violazioni dei diritti.
"Siamo qui per offrire spunti di riflessione di fronte a una questione talmente complessa che non puòessere approcciata con scelte urlate, demagogiche, elettoralistiche, ma che al contrario merita un supplemento di razionalità e pacatezza" spiega don Roberto Davanzo della Caritas Ambrosiana, che sottolinea la preoccupante "fragilità culturale del sentire della gente, che in taluni casi è già degenerata in un'insofferenza isterica, se non apertamente razzista". "Dobbbiamo riuscire a sconfiggere la paura - conclude don Davanzo - arrivando a toccare il cuore e la pancia delle persone, stimolando la coabitazione nel reciproco rispetto della legalità".
Dunque il Cartello si propone di uscire dalla logica dell'emergenza e della politica degli sgomberi, ricordando che a Milano da gennaio ad oggi sono stati fatti più di 65 interventi di sgombero contro insediamenti abusivi e aree dismesse occupate, la maggior parte dei quali diretti proprio contro gruppi Rom e Sinti, e che oggi ci sono circa "5-600 nomadi che dormono all'addiaccio dopo essere stati scacciati dai loro insediamenti". (In foto Dijana Pavlovic, tra le promotrici del cartello)

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