mercoledì 12 dicembre 2007

Sgominata banda che schiavizzava i bambini

Oltre 30 minorenni rumeni sfruttati. Costretti dai propri connazionali, in alcuni casi con la complicità degli stessi genitori dei bambini. Sono le vittime di un'organizzazione transnazionale, operante tra Romania e Italia, smantellata all'alba di ieri dagli uomini della Squadra mobile di Milano.
L'indagine, scattata prima dell'estate scorsa, ha permesso di ricostruire l'organigramma dell'organizzazione criminale accusata di riduzione in schiavitù, tratta di minori e associazione a delinquere.
Sono 25 i romeni di etnia rom dediti all'attività illegale colpiti da ordinanza di custodia cautelare in carcere: 19 quelli arrestati tra Milano, Pavia e la città romena di Craiova . Almeno 34, invece, i minori dagli 8 ai 13 anni sfruttati. Ciascuno era capace di garantire fino a 800 euro al giorno. Soldi sottratti a turisti ignari e a pendolari che attraversavano la piazza davanti alla stazione centrale di Milano, vero cuore dell'attività illegale dei piccoli rom.
Nel mirino, però, anche altre mete: Venezia, Bologna, Ancona e Pescara, Parigi e Nizza. I guadagni erano destinati ai familiari in Romania o all'organizzazione criminale. I soldi affidati ai minori, circa 50 euro al giorno, venivano ripresi dall'associazione attraverso il gioco d'azzardo e l'applicazione sulle perdite ai dadi di tassi d'usura.
In un'intercettazione telefonica, A.L., una delle donne arrestate ieri, ammette di avere addirittura comprato un guinzaglio per tenere legato uno dei piccoli schiavi. Se non rubavo - racconta un ragazzino romeno di appena 12 anni - "mi minacciavano di spezzarmi le mani e le braccia''.
Sconcerto nelle comunità rom e sinte per la notizia. Sucar Drom si augura che la giustizia punisca i responsabili e che i servizi sociali sappiano offrire ai minori le cure necessarie per superare la tragica esperienza. Ma dalle prime agenzie sembra che a Milano fossero nove i bambini sfruttati. Di questi nove solo cinque sono stati accolti in comunità protette. Per gli altri quattro non c'è posto... I quattro bambini sono stati riconsegnati ai genitori, speriamo che questi genitori non siano conniventi con l'organizzazione criminale e che i servizi sociali seguano giornalmente i minori.

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