L’ultimo rapporto Raxen sulle discriminazioni razziali boccia l’Italia, paese ricco di stereotipi sugli immigrati. Il rapporto, presentato da Cospe a Firenze lo scorso 18 gennaio, segue le anticipazioni europee dello scorso agosto. Da tutti i sondaggi condotti nel 2006, emerge l’equazione “immigrato=criminale”. Le due categorie più colpite sono i Rom e i musulmani. Cinque le aree tematiche del rapporto: educazione, occupazione, alloggio, legislazione, violenza e crimini razzisti.
Lavoro. Il tasso di occupazione della popolazione immigrata registra divari fra Nord e Sud (maggiore a Nord) e tra maschi e femmine (più alto tra i maschi). I settori in cui gli immigrati trovano maggiori sbocchi lavorativi sono agricoltura, assistenza domestica ed edilizia. Gli stranieri nel settore agricolo sono 200/300 mila unità (20 -30% del totale). Nel settore assistenziale la partecipazione delle donne immigrate è un fenomeno strutturale ed è stimata intorno al mezzo milione (circa i 3/4 del totale). Netta la prevalenza di donne dell’Europa dell’Est. Nel settore sanitario, non potendo essere assunti da enti pubblici a causa del requisito della cittadinanza italiana, gli infermieri immigrati lavorano in strutture pubbliche con contratti stipulati da agenzie di lavoro o da cooperative a cui vengono appaltati dalle Aziende Sanitarie Locali servizi ospedalieri ed extraospedalieri. Per quanto riguarda l’edilizia, nel 2004 i lavoratori immigrati iscritti alla Cassa Edile costituivano il 18,6% del totale. Lavoro nero: stimata dall’Istat attorno al 60% con punte dell’80% al Sud. Morti bianche: si registra una media di 330-350 morti l’anno, come uno dei settori a maggior rischio infortunistico. Il 15% degli iscritti alle agenzie per il lavoro (650 mila lavoratori), è costituito da immigrati. Il processo di sindacalizzazione dei lavoratori immigrati ha subìto una forte accelerazione: in 3 anni gli iscritti alle principali confederazioni sono quasi raddoppiati, da circa 237mila a circa 440mila.
Istruzione. Si registra un crescente livello di razzismo e intolleranza fra gli studenti della scuola secondaria superiore, in particolare contro “neri”, “zingari” ed “ebrei”.
Per il 2006, i dati non pubblicati forniti dall’UNAR indicano che il 7,4 % dei casi di discriminazione registrati nei primi nove mesi dell’anno sono nel settore dell’istruzione (nel 2005 era pari al 3,5%). Accanto ai dati del Ministero, molti Uffici Scolastici Regionali hanno iniziato a raccogliere informazioni sugli studenti non italiani e a realizzare ricerche qualitative e quantitative sul tema. La percentuale di studenti stranieri nelle scuole italiane è del 4,8% del totale della popolazione scolastica.
Alloggio. In cinque anni gli acquisti di case sono più che quadruplicati. Il 90% degli immigrati chehanno comprato casa nel corso del 2005 si è orientato verso abitazioni di livello medio-basso. Molti immigrati si trasferiscono a vivere in aree abbandonate dagli italiani. Secondo una ricerca del Censis, la quota di immigrati proprietari di casa è pari all’11,8% sul totale dei cittadini stranieri residenti, mentre il 72,1% vive in affitto, il 7,5% è ospite presso parenti e amici, il 6,8% vive nel luogo di lavoro.
Violenza e crimini razzisti. Fonte Istat. Nel 2004, su 3438 chiamate, 282 sono state reputate attinenti a casi di discriminazione razzista, sui quali gli esperti sono intervenuti. Sul totale dei casi trattati, il 43,3% (122 casi) è costituito da molestie. Tra gli immigrati che denunciano di aver subito atti di intolleranza, i “neri” africani sono i più numerosi (37,6%). Il 29,4% delle denunce sono state fatte da italiani, testimoni di atti di discriminazione. Le regioni dalle quali arrivano più denunce sono quelle del Nord (circa 33%).
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