martedì 15 gennaio 2008

Roma, i bambini rom e gli scuolabus

Fuori i bimbi rom dagli scuolabus. Così «implode» la sinistra capitolina. È un incidente politico senza precedenti, quello avvenuto nel settimo dei diciannove Municipi che compongono la complessa amministrazione della Capitale.
Era passata quasi in sordina, la mozione approvata dal parlamentino che prevede il trasporto scolastico separato per i bambini rom e invece ha scatenato una vera e propria guerra ideologica tutta interna alla sinistra. Siamo nel VII Municipio, uno dei quadranti più popolari di Roma, guidato da un presidente dei Comunisti italiani, sostenuto da una maggioranza prevalentemente di sinistra. E già, perché in quartieri come il Casilino e Centocelle, falce e martello la fanno da padrona da oltre un ventennio, a suon di progetti di integrazione e solidarietà.
Ecco allora perché la mozione, presentata da un consigliere di Rifondazione comunista, Lucio Conte ed approvata con i voti di Sinistra Democratica e del centrodestra ha fatto non solo scalpore ma sollevato una vera e propria questio intellettuale nella quale si è ingarbugliata l'intera compagine del centrosinistra, che per tutta la giornata del 11 gennaio si è reciprocamente attaccata a suon di comunicati stampa. Il primo è il capogruppo in Consiglio comunale del Partito democratico, Pino Battaglia, che chiede a Rifondazione e Sinistra Democratica di prendere le distanze da un atto «non solo profondamente incoerente ma che rappresenta un preoccupante segnale di confusione sui valori fondamentali che dovrebbero unirci e di regressione culturale. Invito i dirigenti romani di Prc e Sinistra Democratica - conclude il capogruppo del Pd - a salire meno in cattedra per dare lezioni di democrazia e civiltà, ad imparare a guardare anche in casa propria, e a riflettere: noi non accettiamo lezioni da chi discrimina i bambini».
La risposta (e la punizione) del segretario romano di Rifondazione, il deputato Massimiliano Smeriglio, non tarda ad arrivare. «I comportamenti del consigliere municipale Lucio Conte - spiega Smeriglio - sono incompatibili con la cultura politica e le pratiche sociali di Rifondazione comunista. Per questi motivi abbiamo già chiesto e ottenuto le dimissioni dal partito del consigliere. Prc ribadisce la propria vicinanza e solidarietà alla comunità rom, con la quale è impegnata da sempre in progetti di accoglienza e integrazione. Ricordiamo da ultimo la strenua battaglia fatta da Prc per una dignitosa accoglienza dei rom di Ponte Mammolo sgomberati dall'amministrazione comunale».
Dura anche la critica del segretario romano del partito dei Comunisti italiani, che nel Municipio «incriminato» detiene la presidenza. «La mozione è un grave errore politico - commenta Fabio Nobile - come Federazione non possiamo che essere particolarmente amareggiati di come è stata gestita la faccenda dai consiglieri della sinistra del VII Municipio».
Accuse su accuse, alle quali mette la parola fine il sindaco Veltroni: «I bambini sono tutti uguali, se vanno a scuola insieme devono continuare a farlo. Non esiste al mondo che si possano separare sulla base di considerazioni che non appartengono alla nostra cultura».

2 commenti:

Anonimo ha detto...

ciao....visto che siete molto informati...volevo chiedervi come mai la maggioranza di sinistra ha votato un simile provvedimento?!? quale è stato il fattore scatenante? è veramente strano....chissà cosa ci sarà sotto? voi ne sapete niente?

municipio V

certo che sono proprio cattivi questi comunisti!!!

u velto ha detto...

ciao Municipio V, come abbiamo spesso scritto la discriminazione verso le popolazioni sinte e rom è un tratto che unisce la stragrande maggioranza dei politici italiani. per fortuna sia a destra che a sinistra vi sono alcuni politici che si interrogano su questa questione e non si aggregano supinamente al gregge.