Una strategia europea per favorire l'inclusione sociale dei circa 10 milioni di rom che vivono nell'Unione europea e che subiscono discriminazioni. È quanto chiede il Parlamento europeo in una risoluzione sostenuta da Ppe/De, Pse, Alde, Verdi/Ale e Gue/Ngl e approvata con 510 voti favorevoli, 36 contrari e 67 astensioni. In sintesi, si chiede di porre fine alla segregazione dei rom nell'istruzione, sostenendone l'integrazione nel mercato del lavoro e, con microcrediti, aiutarli ad avviare attivita' imprenditoriali.
Il Parlamento osserva, infatti, che 'l'antizinganismo' o fobia dei rom ''e' ancora diffuso in Europa'', ma anche ''promosso e utilizzato dagli estremisti'', culminando talvolta ''in attacchi razzisti, discorsi improntati all'odio, attacchi fisici, espulsioni illegali e vessazioni da parte della polizia''.
Viene, quindi, sollecitata la Commissione a sviluppare una strategia quadro europea per l'inserimento dei Rom, che miri a dare coerenza alle politiche della Ue a favore della loro inclusione sociale e ad elaborare un piano d'azione comunitario dettagliato che fornisca un sostegno finanziario per la realizzazione di questo obiettivo. A un commissario dovrebbe essere attribuita la competenze di coordinare la politica per i rom.
La Commissione dovrebbe poi sostenere l'integrazione dei Rom nel mercato del lavoro mediante un contributo finanziario alla formazione e alla riconversione professionale, azioni positive, un'applicazione rigorosa delle leggi antidiscriminazione nel settore dell'occupazione e misure atte a promuovere presso i rom il lavoro autonomo e le piccole imprese. A quest'ultimo proposito la Commissione viene invitata a considerare la possibilità di un sistema di microcredito per promuovere l'avvio di piccole imprese.
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