La Commissione europea dovrebbe affidare ad uno dei suoi commissari la responsabilità di coordinare le politiche a favore dei 10 milioni di Rom e Sinti che vivono all'interno dell'Ue. E' quanto chiede l'Europarlamento nella risoluzione adottata dalla plenaria di Bruxelles con 510 voti favorevoli, 36 contrari e 67 adesioni.
Nel testo è stato incluso anche un emendamento dell'eurodeputata di An Roberta Angelilli in cui si invitano la Commissione e gli Stati membri a sanare la situazione nelle baraccopoli, "dove manca ogni norma igienica e di sicurezza e nei quali un gran numero di bambini rom muoiono in incidenti domestici, in particolare incendi, causati dalla mancanza di norme di sicurezza adeguate". Angelilli si è invece vista bocciare l'emendamento in cui chiedeva ai Rom stessi di rispettare i diritti umani, "evitando matrimoni forzati".
Al Commissario europeo per i Rom e Sintiuindi, viene chiesto di preparare una strategia a livello europeo per favorire l'integrazione, combattere le discriminazioni, e migliorare l'assistenza sanitaria e la partecipazione scolastica di queste popolazioni. Ma sottolinea che la responsabilità primaria, in termini di volontà politica, tempo e risorse "devono essere a carico degli Stati membri".
Infine, ricordando come, durante la Seconda guerra mondiale, i Rom e Sinti siano stati perseguitati dai nazisti come gli ebrei, gli eurodeputati propongono di istituire un monumento nel campo di concentramento di Lety in Repubblica ceca, attualmente ridotto ad un allevamento per l'ingrasso dei suini.
L'idea di creare un commissario europeo 'ad hoc' per le minoranze, rom inclusi, era stata lanciata dal Pse nell'autunno 2006, quando il presidente dell'esecutivo Ue José Manuel Barroso doveva trovare un incarico per i commissari provenienti dalle neo-entranti Bulgaria e Romania. Barroso l'ha respinta, anche se molti si chiedono quanto sia stato utile creare invece un portafoglio del 'Multilinguismo', affidato al romeno Leonard Orban.
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