L’emergenza abitativa a Firenze e nell’area metropolitana: è stato questo il tema di un incontro che si è tenuto stamani nella sala giunta di palazzo Bastogi, sede della presidenza della Regione, a Firenze.
All’incontro, convocato congiuntamente dall’assessore alla casa e da quello alle politiche sociali della Regione, erano stati invitati tutti i rappresentanti istituzionali degli enti interessati (province, comuni, prefettura) e le associazioni che si occupano del settore, oltre la fondazione Michelucci che ha in corso uno studio sul tema dell’emergenza abitativa nell’area metropolitana.
Hanno partecipato inoltre alcuni rappresentanti di “assemblea autoconvocata” e una delegazione di Rom rumeni che vivono nelle baracche all’Osmannoro. Dopo l’introduzione dell’assessore regionale alla casa, che ha ricordato gli interventi messi in campo dalla Regione (in totale quasi 50 milioni fra interventi volti alla costruzione e/o recupero di alloggi di edilizia residenziali pubblica, contributi per l’affitto e sospensione delle vendite di case popolari) in aggiunta al “pacchetto casa” varato dal Governo (31,5 milioni per costruzione e recupero di edifici di edilizia residenziale pubblica) e ha ribadito la volontà di aggiungerne altri con la nuova legge sulla casa alla quale sta lavorando, si è dato spazio agli interventi.
Fra tutti è emersa la richiesta di creare un tavolo permanente, in aggiunta al comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, che si occupi dell’emergenza abitativa nell’area metropolitana. Sono stati inoltre sollecitati interventi immediati sulla situazione venutasi a creare all’Osmannoro, dove circa 200 famiglie di Rom rumeni vivono in baracche in condizioni di grave precarietà. In aggiunta ai problemi dell’emergenza abitativa è stato inoltre chiesto di risolvere urgentemente il problema del riconoscimento della residenza anagrafica, tema dal quale derivano l’accesso a servizi essenziali quali la sanità e la scuola.
L’assessore regionale alla casa si è detto favorevole alla creazione del tavolo ribadendo la sua convinzione che ad esso debbano partecipare anche le associazioni che si occupano di queste tematiche e che rappresentano un interlocutore essenziale insieme agli enti locali per trovare soluzione alle gravi questioni dell’emergenza abitativa.
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