giovedì 28 febbraio 2008

Garavina, le responsabilità degli inquirenti

Non sono morti subito Francesco e Salvatore. "È stata una fine orribile". La conferma arriva dai primi esami autoptici, effettuati quest’oggi al policlinico universitario di Bari. I corpi dei due bambini erano lontani dall'imboccatura del pozzo, li hanno trovati in posizione fetale, distanti l'uno dall'altro quindici metri. Terrorizzati, sicuramente feriti, sono stati vinti dalla morte senza che nessuno sentisse i loro lamenti. Tutti elementi che lasciano credere agli investigatori che i due bambini al momento della caduta nella cisterna erano ancora vivi. I poliziotti c'erano già stati in quell’edificio, due anni fa, molto prima che la caduta accidentale di un bambino, svelasse quell’orrore.
Gli agenti avevano ispezionato il cortile e il casolare ma non si erano accorti che ai piedi del pozzo interno, nella cisterna asciutta che un tempo raccoglieva l'acqua potabile, c'erano i corpicini di Ciccio e Tore. Le Forze dell’Ordine hanno al contrario alimentato le solite fantasie degli “zingari rapitori di bambini”. Gli inquirenti sono addirittura andati in Romania a cercare un fantomatico gruppo di Rom che avrebbe rapito i bambini. Veramente assurdo!
Ora sarà da capire se ci sono delle responsabilità nella gestione delle indagini, vedremo se qualcuno pagherà. Responsabilità sarebbero da accertare anche tra i giornalisti che hanno alimentato le fantasie più assurde. Oggi rimane solo il dolore della famiglia e la consapevolezza che forse bastava più serietà nelle indagini per non vivere questa ennesima tragedia nazionale.

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