giovedì 21 febbraio 2008

Noi siamo "razza umana", i razzisti no

Quando l'altro ieri mattina ho ricevuto la lista nera degli "sporchi ebrei" che infiltrerebbero l'università italiana sono sobbalzato. I baroni, le lobby manovrate dal sionismo, gli agenti al servizio di uno stato straniero e via farneticando con un linguaggio solo apparentemente vetero. La lista nera (black list in italiano corrente), ora è oscurata, ma sulla cache di google si leggono ancora delle "delizie" tratte dal blog ospitato da Il Cannocchiale.
Nulla di nuovo sotto il sole che sorge libero e giocondo. Vi si legge l'invito a "leggere libri italiani" e non "ebrei" (sic!) o l'apologia del negazionista Faurisson, fatto ovviamente passare come vittima del complotto sionista mondiale.
Oppure c'è la denuncia del Partito Democratico in quanto partito sionista (doppio sic!) perché (triplo sic!) colpevole di avere tra i propri coordinatori un ragazzo di 24 anni reo di chiamarsi Tobia Zevi.
Ovviamente il sito difende la "razza italiana". "Prima gli italiani" è lo slogan. E' lo stesso slogan di Gianfranco Fini di poche campagne elettorali fa, non c'è bisogno di rimembrare il ventennio. Ti assale una pigrizia terribile a dover ricordare a qualcuno che fa solo finta di non saperlo che anche gli "ebbbrei" siano italiani. Poi gli antisemiti sposano (e come ti sbagli) il boicottaggio della fiera del libro di Torino. Ovviamente i palestinesi sono solo un pretesto. Lo si capisce quando si fa l'apologia degli attentati kamikaze contro "gli zingari assas-sionisti", pure spiritoso nel mettere zingari ed ebrei insieme; come ad Auschwitz.
Si prosegue, se non si vomita prima, con un'apologia del razzismo presa pari pari da Telesio Interlenghi e poi con la più banale delle apologie dell'antigiudaismo storico: "possibile che tutti quelli che ce l'hanno avuta con gli ebrei fossero pazzi?". Per giustificarlo -apologia di genocidio- c'è una lunga lista di massacri e stragi di ebrei nella storia. Se ci sono stati tanti pogrom -è la raffinata argomentazione- qualche motivo doveva pur esserci. Ed ecco che il carnefice diventa vittima e la vittima carnefice. di Gennaro Carotenuto, continua a leggere...

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